Intossicazioni alimentari, siamo tutti in pericolo: mai visti numeri così elevati

Le intossicazioni alimentari stanno colpendo numerosi consumatori nelle ultime settimane. Il caldo è sicuramente la causa principale del disagio; vediamo come proteggere la nostra salute.

Priorità è difendersi da tossinfezioni che rovinerebbero una vacanza o il periodo estivo. L’ADI spiega come fare.

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L’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica sta mettendo in allerta gli italiani sull’aumento delle probabilità di imbattersi in un’intossicazione alimentare. Il caldo intenso facilita la proliferazione di tossine ma i motivi alla base di una tossinfezione sono vari. Non occorre pensare che il problema possa essere scatenato esclusivamente da contaminazioni clamorose come è successo per la salmonella nella cioccolata Ferrero o l’escherichia coli delle pizze surgelati. Il pericolo può essere meno eclatante e circoscritto alla nostra dispensa. Ecco perché l’ADI ha stilato una lista di consigli da seguire per arginare le possibilità di contrarre un’intossicazione alimentare. L’Associazione vuole fornire ai consumatori la giusta consapevolezza e gli strumenti ottimali per evitare ogni rischio.

Intossicazioni alimentari, il numero di batteri pericolosi spaventa

Tutti noi conosciamo la salmonella o la Listeria ma pochi sanno che, in realtà, i batteri pericolosi per il nostro organismo possono portare fino a 250 tipi di intossicazioni differenti. L’origine del pericolo si cela dietro tossine animali e vegetali ma anche dietro sostanze chimiche e inquinanti che contaminano il cibo. Come non citare, poi, i pesticidi che sono una piaga dei prodotti ortofrutticoli e che sono stati trovati anche nelle confezioni di latte. I numeri, dunque, spaventano i consumatori e il riassunto che l’ADI propone a livello globale è un ulteriore segnale di allerta che non deve essere sottovalutato.

In un anno si registrano oltre 350 mila casi di intossicazione alimentare nel mondo (il 30% circa della popolazione) e più di 300 mila interventi conseguenti all’assunzione di sostanze nocive per l’organismo.

I consigli per allontanare i rischi

L’ADI suggerisce di manipolare gli alimenti con attrezzi puliti e in ambienti sanificati. Allo stesso modo la conservazione del cibo deve avvenire in luoghi correttamente mantenuti. Il frigorifero, ad esempio, deve essere igienizzato per non provocare una proliferazione di batteri. Basta una miscela di acqua e aceto per tenerlo pulito e assicurare un’adeguata conservazione del cibo che dovrà essere riposto nello scomparto più adatto.

Gli avanzi del pranzo e delle cena devono essere conservati in contenitori ermetici; la carne cruda non deve toccare altri alimenti e il cibo caldo non va messo subito in frigorifero ma bisogna attendere che si raffreddi. Il consiglio più importante è di lavare spesso le mani quando si lavorano alimenti. Attenzione, poi, alla pulizia della dispensa, ai prodotti scaduti e a quelli aperti da troppo tempo. Per quanto riguarda la cottura dei cibi ricordiamo che muffe e batteri possono essere sconfitti solamente con temperature superiori ai 120°. Il freddo, invece, non sempre uccide i batteri come accade, ad esempio, con la Listeria capace di sopravvivere al congelatore.

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