Superbonus, tutte le variabili: cosa accade in caso di morosità

Il condomino inadempiente perde il diritto alla detrazione del 110% del Superbonus. E l’amministratore non dovrà comunicargli nulla sull’avanzamento dei lavori nelle parti comuni.

Superbonus 110%
Fonte: Pixabay

Piccola ma non ininfluente postilla nel Superbonus, recentemente passato via emendamento in Manovra. Un passaggio che riguarda i condomini morosi, ovvero indietro con il pagamento della quota condominiale. Nello specifico, questi ultimi non avranno diritto alla percezione dell’incentivo del 110% messo a disposizione per i lavori delle parti comuni. Inoltre, l’amministratore non sarà tenuto a comunicare nulla a riguardo, di fatto estromettendo il moroso dai diritti relativi al Superbonus.

Resta il fatto che, qualora si palesi un caso simile, l’amministratore condominiale sarà comunque tenuto a comunicare all’Agenzia delle entrate le cessioni dei crediti corrispondenti alle detrazioni, con somma proporzionata al rapporto fra i versamenti dei condomini entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.

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Superbonus, tutte le variabili: niente diritto per il moroso

Resta fuori il moroso. Non avendo versato le quote condominiali, il condomino in questione non potrà accedere al diritto della detrazione, senza entrare nel merito degli aspetti del recupero credito, che resteranno di competenza delle relazioni private fra condomino e condominio. Sul piano della detrazione, sarà possibile scegliere anziché l’utilizzo diretto un contributo che assumerà le sembianze di uno sconto sul corrispettivo dovuto. L’importo massimo consentito sarà pari al corrispettivo anticipato dal fornitore.

Per quanto riguarda il pagamento delle spese, servirà un bonifico bancario o postale. In caso di compilazione incompleta (e quindi impossibilità di operare la ritenuta), sarà necessaria la ripetizione del pagamento, in modo tale da consentirne l’attivazione. In tal caso, non scatterà il disconoscimento del bonus. Restano i dubbi legati all’accesso al provvedimento, ragion per cui il governo ha pensato a una proroga. Un 6+6 per il momento, poi si vedrà.

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