Lidl, non solo offerte da sogno: i guadagni di chi ci lavora

Secondo associazioni del settore, gli stipendi Lidl rientrerebbero fra i migliori nel settore della grande distribuzione. E non solo per le figure dirigenziali.

 

Molto spesso si parla dei supermercati nell’ottica delle offerte, delle promozioni o della possibilità di risparmiare su determinati prodotti. Meno attenzione si pone, invece, sulla tipologia del lavoro che vi si svolge.

Lidl stipendio
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Un tema emerso spesso durante la fase più grave della pandemia, quando i supermercati erano, di fatto, le uniche attività aperte a pieno ritmo. Con tutti i correlati, soprattutto sul piano della tutela del posto di lavoro e della sicurezza. Da qualunque parte la si guardi, è innegabile che il servizio offerto anche durante il lockdown sia stato di fondamentale importanza, oltre che necessario. Un periodo in cui è stato più volte discusso l’argomento salari, per determinare se, effettivamente, allo sforzo fatto corrispondesse una reale ricompensa economica. La situazione, in realtà, è comune a tutte le catene di supermercati. Alcune, più grandi di altre, si compongono di un organigramma più nutrito ma con ruoli praticamente speculari a quelle minori.

I supermercati Lidl sono noti per le loro offerte, convogliate soprattutto nel volantino. Con una storia alle spalle praticamente cinquantennale ma con una diffusione in Italia avvenuta, massicciamente, solo in tempi recenti (agli inizi degli anni Duemila), la catena tedesca ha man mano raccolto consensi sempre più massicci. E questo nonostante in passato non siano mancate alcune controversie sulle condizioni dei lavoratori. Passaggi che, negli anni, non hanno comunque diminuito la rilevanza sempre maggiore di Lidl nell’ambito del largo consumo in Italia. Anzi, la catena tedesca è sempre prodiga di nuovi annunci di lavoro, segno evidente dell’espansione continua che, per i prossimi anni, punta ad almeno mille nuove aperture solo sul territorio italiano.

Lidl, espansione continua: quanto guadagnano cassieri e scaffalisti

L’obiettivo è sempre quello di combinare la qualità dell’offerta a un impiego di forza lavoro giovane e qualificata nel proprio settore. Partendo quindi dal presupposto che, accanto alla maturazione d’esperienza, serva anche una certa dedizione alla buona riuscita della grande distribuzione. Lidl, a oggi, conta più di 190 mila dipendenti in tutto il mondo, ben 70 mila dei quali in Germania. In Italia se ne contano circa 20 mila, ossia un numero piuttosto ingente. E, chiaramente, non tutti i lavoratori sono “visibili”, considerando che la catena gestisce anche 11 centri di distribuzione merci, nei quali vengono impiegati operatori di logistica. Senza contare i dirigenti, gli apprendisti, i ragionieri e tutte le figure professionali inquadrate in un organigramma dirigenziale e gestionale dell’azienda.

Qualora si concorresse per ruoli di maggior rilievo nel quadro aziendale, basti pensare che, al di sotto del Direttore vendite (al quale va lo stipendio maggiore), un responsabile marketing arriva a percepire uno stipendio medio di quasi 111 mila euro, mentre un responsabile dello Sviluppo aziendale può arrivare addirittura a 159.624. Il che, nelle stime europee, piazza la stragrande maggioranza dei dipendenti nel novero delle migliori retribuzioni. Per quel che riguarda le mansioni maggiormente operative e a contatto con il pubblico (o comunque direttamente nel punto vendita), si ragiona comunque su buoni numeri. Secondo le stime di alcune piattaforme online del settore, un impiegato al dettaglio può percepire uno stipendio lordo annuo di 29.400 euro, mentre un direttore raggiunge anche quota 54.200 euro. Un impiegato commerciale non andrebbe al di sotto dei 38.700 euro, un cassiere dei 21.200. Cifre che, stando alle recensioni, certificherebbero una buona soddisfazione da parte dei dipendenti.

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