Pensione a 62 anni, occhio all’assegno: ecco quanto si perde

Grazie alla riforma delle pensioni del governo Draghi si potrà, molto probabilmente, uscire dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. Ma quanto si perde sull’assegno? Scopriamolo assieme!

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Il lavoro nobilita l’uomo, consentendo di attingere a quella fonte di reddito necessaria per poter soddisfare le varie esigenze famigliari. Allo stesso tempo non si può negare come i vari impegni e scadenze da rispettare si rivelano essere spesso fonte di preoccupazione. Non stupisce, pertanto, che siano in molti a non vedere l’ora di maturare i requisiti necessari per poter finalmente staccare la spina e andare in pensione.

Quest’ultima, d’altronde, si rivela essere un traguardo molto importante, dopo aver passato buona parte della propria vita a lavorare. Proprio soffermandosi su questo argomento, sono tanti ad essere in attesa di scoprire quali saranno le prossime mosse dell’esecutivo a guida Draghi, grazie alla riforma delle pensioni che dovrebbe essere attuata nel corso dei prossimi mesi. In particolare, stando alle ultime indiscrezioni, sembra che sarà possibile uscire anticipatamente dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. Una misura che desta inevitabilmente una grande attenzione, senza trascurare, dall’altro canto, la possibile batosta, derivante dalla riduzione dell’importo dell’assegno.

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Pensione a 62 anni, occhio a quanto si perde sull’assegno: cosa c’è da sapere

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Foto: Web

Ultimamente si parla molto della riforma delle pensioni che dovrebbe essere a breve attuata dal governo a guida Draghi. In particolare si fa sempre più largo l’ipotesi della  possibilità di uscire dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. Una misura che finirebbe, inevitabilmente, per attirare l’interesse di un gran numero di persone che, dall’altro canto, potrebbero ritrovarsi a dover fare i conti con un’amara sorpresa. In particolare, a destare qualche perplessità, è la riduzione dell’importo dell’assegno.

Stando ad alcune stime, infatti, se un lavoratore dovesse decidere di andare in pensione cinque anni prima del previsto, si ritroverebbe con ben 170 euro in meno. Come si evince da alcune simulazioni che Il Sole 24 Ore ha chiesto allo studio De Fusco & Partners in merito all’impatto del contratto di espansione, è possibile notare che uscendo con un anno d’anticipo dal mondo del lavoro, l’importo si riduce in media del 16% per le fasce di retribuzione tra i 30 e i 50 mila euro.

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Per ogni anno in più di anticipo, inoltre, l’assegno mensile si riduce di 50 euro, fino ad arrivare ad una penalizzazione pari al -27%. Numeri che non passano di certo inosservati e che evidenziano come uscire anticipatamente dal mondo del lavoro non risulti conveniente a tutti. Non resta quindi che attendere le prossime mosse del governo per capire quali saranno le decisioni in merito ad un argomento particolarmente delicato ed importante, come quello delle pensioni.

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