Covid, perché in Italia si muore di più rispetto che nel resto del mondo?

L’ Italia è al terzo posto nella classifica mondiale quanto ad indice di letalità da infezione da Covid-19. Perché ci sono così tanti decessi?

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Prima di rispondere a questa domanda è bene fare una distinzione, non sempre chiara, tra l’indice di mortalità e l’indice di letalià.

L‘indice di letalità è la quantità di morti sul totale dei positivi mentre l’indice di mortalità il numero di vittime sul totale della popolazione.

Come indice di letalità, l’ Italia è terza  nella classifica mondiale, con quasi 4 decessi ogni 100 positivi, precisamente il 3,8%. Al secondo posto c’è il Messico con 10 deceduti ogni 100 positivi Covid e al primo l’Iran con 5 su 100 positivi Covid.

L’Italia, quanto ad indice di mortalità, risulta essere nona al mondo, con oltre 75 morti ogni 100mila abitanti.

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Quali sono i fattori che influenzano l’elevato numero di decessi in Italia?

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fonte pixabay

Dai dati della John Hopkins University emergono due fattori che incidono sul tasso di letalità del virus:

  •  l’anzianità della popolazione, ;
  •  l’efficienza e rapidità delle cure ospedaliere.

Sulla base dei dati il Corriere della Sera ha chiesto chiaramenti al Dott. Massimo Ciccozzi, epidemiologo e statistico del Campus Biomedico di Roma. Secondo Ciccozzi, ci sono altri fattori che incidono sul numero di decessi, oltre a quelli sopra menzionati, che potrebbero incidere sul tasso di mortalità in Italia:

  • l’incidenza delle patologie pregresse di cui soffrono i tanti che non riescono a guarire dal virus;
  • la presenza su tutto il territorio di moltissime RSA, che sin dall’inizio della pandemia sono state duramente colpite.
  • il metodo di tracciamento che in Italia non ha avuto alcuna efficacia;

A contestare i dati c’è Alberto Zangrillo, prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, il quale dichiara che «l’Italia viene indicata in modo negativo come il terzo Paese al mondo per letalità da Covid, sulla base di un database e non di una ricerca strutturata secondo regole scientifiche».

Zangrillo, all’agenzia di stampa Adnkronos, ha dichiarato: «È sorprendente come non venga tenuto in alcun conto un dato che costituisce il nostro orgoglio di italiani-. L’Italia ha una principale caratteristica, credo positiva: la longevità. In Italia la percentuale di ultrasettantenni è del 17%, contro circa il 10% del resto d’Europa. Ed è noto che Sars-CoV-2 colpisce in modo letale soprattutto la popolazione anziana. Secondo motivo per considerare una fake news quella di cui stiamo dibattendo: l’indice è calcolato in base al rapporto fra morti e numero di positivi, ed è noto a tutti che durante la cosiddetta prima ondata il numero di persone tracciate come positive al Sars-CoV-2 in Italia, primo Paese occidentale colpito, è stato drammaticamente sottostimato».

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