Gas, è emergenza vera: l’incredibile decisione dell’Italia

Nelle ultime ore si sono registrati nuovi tagli del gas russo nei confronti dell’Unione Europea, l’Italia ha preso una decisione che sarà annunciata a giorni.

Nei giorni scorsi è venuto un nuovo taglio delle forniture di gas russo da parte della Gazprom. In Francia, invece, è stata registrata un’altra giornata nera dal punto di vista energetico con lo stop ai flussi via gasdotto.

Nuovi tagli del gas russo: l’incredibile decisione dell’Italia

Si tratta di una vera e propria guerra energetica tra Mosca e l’Europa. Lo scopo del Cremlino è quello di isolare il Vecchio Continente, facendo salire alle stelle i prezzi del gas e rendendo gli approvvigionamenti intermittenti.

Ufficialmente le giustificazioni che arrivano dalla Russia parlano di problemi tecnici ai gasdotti che non possono essere riparati in breve tempo, a causa delle chiusure imposte dall’Europa.

In ogni caso, le ultime chiusure da parte di Gazprom hanno fatto registrare un rimbalzo del 43% del costo del metano alla borsa di Amsterdam.

Il prezzo del metano infatti è passato da 82,5 a 117,74 in una sola settimana, facendo registrare un picco di 134 euro a MWh immediatamente dopo i nuovi tagli annunciati dalla Russia.

La situazione, purtroppo, è destinata a peggiorare e inizia a sorgere qualche dubbio sulla possibilità di stoccaggi comuni in vista dell’inverno, nelle capitali europee.

La brutta notizia, per l’Italia, è stata annunciata dall’Eni che ha ricevuto una notifica da parte di Gazprom che ha comunicato una diminuzione della fornitura. Nello specifico, attualmente Eni ha una richiesta giornaliera di 63 milioni di metri cubi, per i quali solo il 50% sarà soddisfatto dagli approvvigionamenti russi.

Qualche ora più tardi la Francia ha reso noto di non ricevere più metano via gasdotto.

Nuovi tagli del gas russo: cosa sta succedendo?

Il mancato arrivo di gas alla Francia non è l’effetto di una decisione russa ma di una diminuzione di flussi lungo il Nord Stream 1, il gasdotto che porta energia in Germania.

Di fatto, la decisione di Mosca di ridurre l’approvvigionamento di gas verso i paesi europei più orientali ha innescato una reazione a catena.

È chiaro che le scelte di Cremolino sono frutto di una decisione politica e non hanno nulla a che vedere con i problemi tecnici, che Gazprom avrebbe proposto come motivazione della riduzione dei flussi.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier Mario Draghi hanno commentato le motivazioni di Gazprom, definendole bugie.

Insomma, la diminuzione dei flussi di gas è una sorta di “dispetto” che il Cremolino fa all’Europa, in seguito ai 6 pacchetti di sanzioni imposti da Bruxelles.

D’altro canto Alexander Novak, il Ministro delle energie russo, ha fatto sapere che “La Russia è pronta a fornire all’Europa il gas di cui ha bisogno per riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno a patto che non ci siano ostacoli politici”.

Che intenzioni ha l’Europa?

Alla luce degli ultimi avvenimenti, l’Unione Europea deve accelerare sulle piattaforme comuni d’acquisto. Attualmente gli stock europei superano del 50%, ma in seguito alle ultime riduzioni, l’obiettivo per il prossimo inverno è fissato al 80%.

Dalla Commissione Europea fanno sapere che: “Non vi è alcuna indicazione di un rischio immediato di sicurezza degli approvvigionamenti”.

Nel frattempo, l’Italia punta sull’Algeria come fornitore alternativo da quale, al momento, arriva il doppio del gas rispetto alla Russia. Insomma, il sistema italiano sembra essere solido per ora, fermo restando che ci sono molte ombre sul futuro.

Tutta questa situazione di incertezza in merito agli approvvigionamenti di gas e di metano rafforza ulteriormente la convenzione che sia necessario accelerare l’approvazione del piano RepowerEu. Ci stiamo riferendo al progetto che prevede una transazione ecologica con il passaggio alle rinnovabili. Purtroppo, al momento, esistono ancora numerose indecisioni e punti da chiarire sul progetto.

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