I nostri soldi sono in pericolo, ogni giorno: il web la nasconde e la lascia crescere

Una delle dinamiche più fastidiose e subdole che possano in qualche modo succedere. Il web cosi come la realtà sono immobili.

In alcune situazioni ciò che succede non è sempre di facile interpretazione. Ci troviamo spesso di fronte a dinamiche poco chiare, per niente leggibili al momento. Gli utenti, i cittadini poi nella stragrande maggioranza delle situazioni non riescono a vedere ciò che appare loro in maniera forse anche fin troppo limpida, per buona fede ingenuità o altro.

Truffa PostePay
Foto © AdobeStock

Le segnalazioni che a grappoli arrivano alle forze dell’ordine dimostrano quanto nell’ultimo periodo l’arte della truffa, se cosi possiamo dire, si sia stabilmente insinuata tra i meccanismi della rete. Un connubio che in alcuni casi produce una condizione di totale affidabilità. Sul web la truffa prolifica perchè nel suo ambiente ideale. Vasto, incerto, complesso, illusorio. L’utente ci arriva, subisce in alcuni casi la dinamica e spesso ne paga addirittura le conseguenze.

Il mondo del web struttura sostanzialmente i tentativi di truffa attraverso due canali principali, mail ed sms. L’impostazione stessa delle comunicazioni che raggiungono gli utenti sono bene o male sempre le solite. Un testo forte, accattivante che possa in qualche modo attirare l’attenzione della potenziale vittima e spingerla, nel pratico a fare qualsiasi cosa gli si venga chiesta. Il massimo insomma per un truffatore, per chi non deve fare altro che approfittare della situazione.

Il web la nasconde e la lascia crescere: le truffe che tormentano quotidianamente i cittadini

A dare il tormento quotidianamente ai cittadini italiani ci pensano puntuali una serie di situazioni praticamente standardizzate. A cambiare è esclusivamente la natura, il soggetto del testo, ma in pratica ci si ritrova davanti alla stessa immagine. Un premio vinto, senza aver partecipato ad alcun concorso, uno smartphone, un buono spesa, uno sconto da utilizzare presso questo o quell’altro store di grido. Un pacco in giacenza destinato a noi, oppure la partecipazione ad un sondaggio che mette in palio un interessantissimo bottino.

Non è finita qui, abbiamo i problemi al conto corrente, allo spid, all’account di qualsiasi profilo da noi attivato chiaramente attraverso il web. Il tutto, spinge per portarci li dove i malintenzionati vogliono. Come? Attraverso il celebre ormai link sottostante. Quello che si trova in basso, oltre il testo della mail. Attraverso quel link, tutte le porte possono aprirsi e noi trovarci magicamente all’interno della piattaforma della nostra banca di riferimento, riprodotta, chiaramente alla perfezione. E’ magia? No, soltanto una truffa.

Le conseguenze, spesso possono causare particolari disagi, danni non indifferenti ai poveri malcapitati. Il rischio più drammatico è quello di vedersi portare via i soldi, i propri risparmi, direttamente dal conto corrente. Come? Fornendo noi stessi le credenziali d’accesso al nostro home banking nella convinzione di trovarci proprio li dentro. A quel punto tutto diventa complicato e magari alla fine delle operazioni ci si rende anche conto di poter essere stati truffati.

Denunciare subito e mettersi in contatto quanto prima con la propria banca d’appartenenza. La possibilità di recuperare il maltorto di fatto esistono, perdute tra i meandri dei regolamenti bancari, dei contratti sottoscritti tra cliente e istituto. Recuperare il proprio denaro potrebbe quindi essere possibile, qualora si verificassero proprio le dinamiche pretese dal contratto stipulato per l’appunto con la banca. Tutto potrebbe risolversi, insomma, tutto potrebbe andare per il verso giusto.

Non sarebbe meglio non arrivarci a tale punto. Immaginare la truffa, leggere il bluff, comprendere che spesso qualcosa non quadra già dallo stesso messaggio iniziale. La calma, il non avere fretta a tutti i costi, spesso potrebbero aiutare, ed evitare dunque di finire in grossi guai, purtroppo. La soluzione insomma esiste e non si presenta nemmeno poi tanto complessa.

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