Stipendio sotto i 2 mila euro, quale sarà la pensione del futuro?

Con uno stipendio compreso tra i mille e i 2 mila euro quanto si prenderà di pensione considerando i nuovi sistemi di calcolo e le ultime variabili?

Uno sguardo al prossimo futuro per chi andrà in pensione con i nuovi sistemi di calcolo e le variabili introdotte recentemente. Quale sarà l’importo dell’assegno pensionistico?

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E’ una domanda lecita che tanti lavoratori si pongono, “Quanto prenderò di pensione?”. Le aspettative, purtroppo, non sono rosee e sono tante le persone che progettano una fuga dall’Italia dopo aver lasciato il mondo del lavoro. Tra tasse, costo della vita che impenna e la qualità della vita stessa, il pensiero di optare per un trasferimento all’estero dopo la pensione per vivere più agiatamente sta diventando molto, troppo, comune. L’idea è diffusa soprattutto tra chi recepisce una retribuzione mensile variabile tra 1.100 e 1.900 euro al mese. Le stime sulle pensioni riportano cifre comprese tra 900 e 1.600 euro, importi non soddisfacenti.

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Stipendio sotto i 2 mila euro di oggi e pensione di domani, la stima non soddisfa

Il calcolo della pensione di domani basandosi sulla retribuzione mensile di oggi non è semplicissimo da affrontare. Le variabili di cui tener conto sono molteplici. Parliamo del sistema di calcolo da utilizzare per conoscere l’importo finale, della presenza di  eventuali periodi contributivi da ricongiungere, della somma del montante contributivo accumulato dal lavoratore e delle caratteristiche dell’attività lavorativa (è stata continuativa oppure no?). Se aggiungiamo le rivalutazioni, i coefficienti di trasformazione delle pensioni, il tasso di sostituzione, capiamo che ogni lavoratore riceverà un importo differente pur partendo da una stessa occupazione o retribuzione.

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Un esempio riporta la situazione di un lavoratore che percepisce 1.800 euro per 12 mensilità per un importo all’anno di 21.600 euro. Andando in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi prenderà un assegno di 1.486 euro al mese (17.835 euro all’anno). In linea generale, dunque, i lavoratori con stipendi sotto i 2 mila euro potranno ricevere un assegno compreso tra 900 e 1.600 euro.

Le variabili da considerare

Alla base dell’importo finale della pensione troviamo il sistema di calcolo utilizzato. Attualmente il riferimento è a tre tipologie di sistemi. Quello retributivo si basa sugli stipendi degli ultimi cinque anni ed è valido per tutti coloro che al 31 dicembre 1995 hanno maturato 18 anni di anzianità contributiva.

Il secondo sistema di calcolo è quello contributivo che prende in considerazione solo i contributi versati nel corso della vita lavorativa risultando meno vantaggioso. Il terzo, infine, è il sistema misto che combina contributivo e retributivo. Ogni sistema determinerà importi pensionistici differenti per i lavoratori con stipendio sotto i 2 mila euro. Si aggiunge, poi, il montante contributivo e il coefficiente di trasformazione applicato (dal 4,168% al 6,466%). Questo dipende dall’età del lavoratore e dagli anni di contributi maturati. Ricordiamo, però, che il riferimento è unicamente al sistema contributivo.

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