Pensioni: l’INPS pensa a tutti, ecco le soluzioni per l’aumento

Pensioni, quando sono troppo basse e persino non raggiungono la soglia minima, si può fare qualcosa: ecco i suggerimenti.

Un vero problema che attanaglia gli italiani. Quello del dover praticamente sopravvivere, con contratti lavorativi o pensioni che vanno quasi al di sotto del minimo consentito. Tantissimi infatti, sono i pensionati che si devono accontentare di un assegno minimo e vivere con poche centinaia di euro ogni mese.

Pensioni (Pixabay)
Pensioni (Pixabay)

Ed è delle pensioni che ci occuperemo oggi. Visti i tempi, è meglio anche sapere come riceverne una senza necessità di Green Pass. Questo, perché l’INPS non lascia soli i ricettori di pensione. Gli assegni pensionistici di cui parliamo, sono quelli che vanno al di sotto dei 500 euro mensili, con almeno due possibilità per poterle rimpinguare un pochino.

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Come ritoccare le pensioni troppo basse

Dal 2022 sarà di fatto previsto un aumento sulla minima. Innanzitutto, se nel 2021 le pensioni minime avevano una soglia di 515 euro mensili, già c’è un piccolo aumento che certamente non dispiacerà a chi ne beneficerà nel 2022. Almeno secondo i primi calcoli, ogni pensione minima aumenterà di circa 26 euro, per i contribuenti tra 60 e 64 anni. E per quelli che invece toccano la fascia di età 64-69 anni, addirittura si sale di 83 euro di media.

Ma c’è bisogno di capire come si potrebbe aggiungere qualcosa per incrementare le somme della pensione minima, perché anche questi, che comunque sono aumenti e che quindi faranno piacere, non significheranno vivere molto bene. Attenzione, a cosa suggerisce l’INPS che però mette anche in pericolo alcune pensioni con i suoi accertamenti.

Pensione di reversibilità, facendo subito richiesta ne hanno diritto anche questi parenti

La prima proposta da prendere in considerazione è quella della Pensione di Cittadinanza. Essa spetta alle famiglie meno abbienti ed è una sovvenzione di cui poi cifre aumentano o meno a seconda dei singoli casi. Ad ogni modo, per questo tipo di sussidio, c’è bisogno che all’interno della famiglia richiedente, tutti abbiano superato i 67 anni di età. Oppure, la si può richiedere qualora all’interno del nucleo famigliare ci fosse una persona con disabilità grave. Altrimenti, c’è la seconda soluzione di cui prima, che sussiste nell’integrazione al minimo INPS. Chi percepisce la pensione sotto la soglia minima infatti, ha diritto di richiedere che questa sia almeno livellata con un aumento. Unico requisito però, il richiedente non deve essere percettore di altri redditi.

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