Badante, se ne cercano sempre di più: non servono solo doti umane e capacità di comunicazione

Un “mestiere” a propensione femminile ma che non chiude totalmente le porte agli uomini. A svolgere la professione di badante in Italia sono per la maggior parte cittadini stranieri. Un compito no n facile, a contatto quotidiano con soggetti fragili.

Badante
Badante: mansioni e requisiti

La figura professionale di badante, o assistente familiare, è sempre più richiesta dalle famiglie che necessitano di assistenza qualificata per i propri cari. Questa tendenza si è affermata sempre più nel tempo e sembra compatibile col diminuito ricorso all’assistenza in regime residenziale. Infatti, anche per l’aumentata sensibilità verso la non facile condizione delle persone malate o non più autosufficienti, sembra che la soluzione preferita, naturalmente quando è possibile scegliere, sia l’assistenza domiciliare.

La casa, luogo sicuro e familiare per eccellenza, continua quindi ad essere il centro degli affetti e il punto di riferimento irrinunciabile anche e, soprattutto, in quei casi in cui è realmente terapeutico circondarsi di cose e persone che ricordino l’identità personale e che possano dare protezione anche nelle situazioni più difficili. In ogni caso, per chi sta male è importante trovarsi con i propri cari e in ambiente conosciuto e amato. È importante trovarsi a casa.

Badante: non è una professione “al femminile” f

La badante è una professione al femminile, ma non del tutto perché il numero di uomini, che si sta facendo strada in questo campo, è in crescita. Le attività da svolgere riguardano la cura della persona assistita, anziana, malata, disabile o non autosufficiente nelle attività quotidiane, che vanno dalla cura dell’igiene personale, alla preparazione dei pasti, dalla somministrazione di farmaci, all’accompagnamento nelle uscite. La professione richiede, normalmente, di saper cucinare e di provvedere anche alla cura e tenuta della casa, effettuando piccoli lavori domestici, soprattutto quando si è conviventi.

Non è una professione sanitaria, da non confondere con l’infermiere di famiglia o l’oss

La badante non svolge, dunque, attività di tipo sanitario. È necessario il possesso della patente di guida, se nelle mansioni concordate c’è anche quella di accompagnare la persona assistita per visite o altre commissioni.

Disponibilità notturna al servizio del malato

È richiesta la disponibilità notturna, nei casi più gravi che necessitano di sorveglianza costante. Infatti, una soluzione molto diffusa è quella di offrire, in aggiunta, vitto e alloggio per le badanti disponibili all’assistenza continuata.

Pazienza e capacità di ascolto: le indispensabili doti umane

Il primo requisito che deve possedere chi decide d’intraprendere questa professione, più simile ad una missione che ad un semplice lavoro, è la capacità di ascolto. Proprio come per l’operatore socio sanitario, l’empatia è fondamentale, perché permette di comprendere i bisogni della persona e di legarsi più facilmente in una relazione che deve essere costruttiva e benefica.

La pazienza è un’altra dote imprescindibile che deve permettere di instaurare un rapporto con una persona in difficoltà, che non accetta la propria condizione e che, magari, è diffidente per natura. Inoltre, rispetto all’OSS, la badante deve introdursi in un ambiente in cui esistono regole e abitudini a cui, nella maggior parte dei casi, ci si deve adeguare per favorire il buon esito dell’assistenza. La fiducia, infatti, deve essere reciproca e si guadagna nel corso del tempo.

Cura della persona, ascolto, empatia

Per diventare badante i requisiti da possedere non sono moltissimi, se non, come già detto, una spiccata propensione alla cura della persona, della casa, all’ascolto e all’empatia.

I requisiti possono variare a seconda dell’esigenza della persona da assistere: si può trattare di un anziano che non ha particolari problemi, ma necessita solo di assistenza nelle mansioni domestiche o di una persona con problemi di disabilità.

Differenza tra badante e colf

Nel linguaggio comune vengono spesso usati i termini badante e colf. I due vocaboli vengono usati similarmente ma hanno significati completamente diversi tra di loro.

Con il termine badante viene indicata una persona che si occupa dell’assistenza di anziani, malati e persone non autosufficienti; può anche svolgere le mansioni della colf qualora ve ne fosse necessità. La badante si occupa dell’assistenza della persona anziana a tutto tondo, l’aiuta a lavarsi, a cambiarsi, nei suoi spostamenti, accompagna l’anziano/a nelle sue commissioni o a fare passeggiate, va dal medico o in farmacia e molto spesso, in caso di persona non autosufficiente, si deve prendere cura anche della casa dell’anziano/a.

Il termine colf, nato dall’unione delle parole collaboratrice (o collaboratore) familiare, viene utilizzato, invece, per descrivere una tipologia di lavoratori che si occupano principalmente di faccende domestiche, ossia un’attività lavorativa prestata in modo diretto ed esclusivo al soddisfacimento delle esigenze familiari. Il lavoro della colf, o collaboratrice domestica, è quello di occuparsi delle faccende domestiche, riordinare, lavare, cucinare, collaborando dunque con la famiglia che l’ha assunta.

Badante oggi: la summa dei requisiti fondamentali

In linea generale per diventare badante i requisiti richiesti sono:

  • avere 18 anni;
  • aver frequentato un corso in area socio-sanitaria, anche se non è strettamente obbligatorio;
  • propensione alla cura della persona;
  • avere buone capacità empatiche e relazionali.

Le principali mansioni da svolgere

Tra le mansioni che il badante deve svolgere vi possono essere:

  • acquisto di generi alimentari;
  • preparazione e somministrazione dei pasti;
  • assistenza nell’igiene personale;
  • accompagnare l’assistito nello svolgimento delle attività quotidiane;
  • intrattenere la persona con attività ricreative.

Questi requisiti valgono in linea generale salvo dover assistere persone con problemi particolari e che richiedono competenze specifiche.

I requisiti, funzione sociale: nulla va lasciato al caso.

Più della metà delle badanti che lavorano in Italia sono di nazionalità straniera. Oltre ai problemi legati alla diversità della lingua, è importante non improvvisarvi nella professione. Infatti, la badante deve svolgere un’importante e delicatissima funzione sociale, entrando in contatto con le fasce deboli della società, cioè anziani, malati e disabili. Pertanto, la sua preparazione non può essere lasciata al caso.

Nessun titolo di studio specifico ma lingua italiana al primi posto

Per quanto riguarda il titolo di studio, non sono richieste qualifiche specifiche ma sarà necessario avere una buona padronanza della lingua italiana sia parlata che scritta. Requisito fondamentale per comprendersi al meglio con la persona da assistere. E’, comunque, importante accedere alla giusta formazione per conseguire una specializzazione professionale.

Come già detto, dato che la badante non deve svolgere attività di tipo strettamente sanitario, non è richiesta né la qualifica di OSS, né quella infermieristica anche se, naturalmente, saranno molto gradite. Però, se il caso lo richiede, deve poter essere in grado ad esempio di prestare i primi aiuti in caso di emergenza, secondo quanto stabilito dalle attività base di pronto soccorso.

I corsi regionali e le associazioni di categoria

Le Regioni organizzano, periodicamente, corsi di formazione suddivisi in attività teoriche e laboratori di pratica o tirocini volta ad insegnare un mestiere a disoccupati e inoccupati. Anche iscriversi ad un’associazione di categoria ha i suoi lati positivi. Infatti, oltre a beneficiare di assistenza legale, fiscale e contabile, questi enti offrono la formazione completamente gratuita in modalità presenza ed e-learning.

I temi di studio dei corsi regionali

I temi di studio sono, normalmente, i seguenti:

  • La relazione di aiuto con la persona anziana: l’invecchiamento;
  • Cura e igiene, mantenimento dell’autonomia e della dimensione sociale;
  • La gestione delle emergenze e la chiamata dei soccorsi;
  • Supporto alla deambulazione e all’utilizzo di presidi;
  • Cura e pulizia della casa: organizzare e svolgere i lavori nel domicilio;
  • Laboratori di stiro, tenere il guardaroba, lavare i capi di abbigliamento;
  • Laboratori di cucina, preparazione dei pasti, servizio in tavola.

 

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