Stangata in bolletta: si vede recapitare il maxi importo coi conguagli dal 2017

Una donna di Lucca, si trova in bolletta un mega conguaglio non dovuto. Alla base, un errore clamoroso di metratura.

Bollette indirizzo sbagliato
Foto: Web

Ritrovarsi una bolletta da 850 euro per un indirizzo sbagliato. E’ successo davvero a una residente di Lucca che, nell’aprire una busta trovata nella sua buca delle lettere, ha letto l’importo stentando a credere ai propri occhi. Eppure la cifra era proprio quella: tre numeri per una mazzata incredibile, soprattutto ora, in tempi di estrema difficoltà economica per tutti. Specialmente per una persona che, a dispetto di quanto la lettera diceva, ha sempre pagato regolarmente le proprie utenze, non sgarrando mai dalle scadenze indicate. Dal momento della ricezione, è partita una serie di telefonate per scoprire cos’era successo.

La sorpresa è stata grande: quegli 850 euro erano frutto di un conguaglio per bollette sbagliate da parte della società che l’aveva emesse. A raccontare l’accaduto è stata la stessa signora coinvolta, ascoltata dall’edizione lucchese del Tirreno. Alla base di tutto, una telefonata della società gestente che la informava del ritardo nel pagamento di due bollette. Informazione contestata dalla donna che pretese appunto un riconteggio e l’invio di una nuova cartella. E, al momento dell’arrivo di questa, ecco spuntar fuori l’errore.

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Stangata in bolletta, 850 euro di conguaglio: la vicenda

Uno sbaglio clamoroso. L’indirizzo era infatti sbagliato, riportando il medesimo personaggio storico ma un riferimento di verso: Piazza al posto di Via. Il conguaglio, in sostanza, era indirizzato a un’altra famiglia, residente a diversi chilometri di distanza dalla sua abitazione e con un numero più alto di componenti. Compreso l’errore, una nuova telefonata per sistemare la cosa e la promessa ricevuta di un impiegato che sarebbe andato a casa sua per fotografare il contatore e correggere la bolletta. Incaricato che arrivò però solo dopo un mese.

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Anche qui una promessa: che tutto sarebbe stato corretto in breve tempo, con l’inserimento del giusto indirizzo. La storia, tuttavia, era tutt’altro che finita: alla donna sono continuati ad arrivare conguagli per utenze riferite a tre persone (anziché due), fino all’arrivo di un’ultima bolletta, ancora una volta sbagliata. Di lì una serie di ulteriori telefonate, tutte chiuse con un nulla di fatto. Fino alla vera comprensione dell’errore: gli 850 euro erano la somma del monte conguagli per importi non pagati dal 2017. E le bollette inviate non erano commisurate all’abitazione della donna. Un bel garbuglio di cui, tuttavia, l’utente non aveva colpa.

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