Countdown alla pace fiscale, chiesto il doppio taglio alle cartelle esattoriali

La proposta è stata mossa dal Centrodestra: si punta alla cancellazione anche delle cartelle esattoriali fino a 10 mila euro e alla sospensione delle notifiche per tutto il 2021.

Cartelle esattoriali
Foto: Web

Una bozza già c’è ma continua a far discutere il Decreto Sostegno, almeno quanto la riforma fiscale che dovrebbe contenere. Se ormai il piano relativo a condoni e Salto e stralcio è praticamente messo a punto, prosegue il dibattito attorno alle possibili varianti della pax pensata dal governo Draghi. Uno sgravio fiscale col doppio obiettivo di alleggerire gli archivi dell’Agenzia delle Entrate e cancellare dalle spalle dei contribuenti il fantasma dei crediti inevasi.

Il piano, in sostanza, sembra fatto: condono per le cartelle 2000-2015 fino a 5 mila euro, per un totale di 62 milioni di cartelle e 2 miliardi di taglio. Nelle ultime ore, però, sembra aver preso quota l’ipotesi di allargare ulteriormente la platea dei beneficiari, applicando la misura dello Stralcio a tutte quelle cartelle che non superino i 10 mila euro. Praticamente quasi raddoppiando lo svuotamento del magazzino dell’erario. Un’operazione complessa ma non impossibile.

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Countdown alla pace fiscale, si punta al taglio delle cartelle esattoriali fino a 10 mila euro

Anzi, oltre allo stop alle cartelle fino a 10 mila euro, si lavora anche alla sospensione delle notifiche fiscali per tutto l’anno 2021. Una proposta avanzata dal Centrodestra unificato (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). E che, in un altro momento, avrebbe forse potuto trovare paradossalmente terreno fertile nella maggioranza allargata. Certo, il tiro viene alzato di parecchio. L’obiettivo iniziale, infatti, era di estinguere i crediti di scarsa rilevanza (Bollo auto, multe, ecc…), andando poi a valutare il rimborso per coloro che avevano già provveduto al saldo.

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Mettere sul piatto un ulteriore allargamento della pace fiscale significherebbe utilizzare ulteriori risorse per un decreto che vale già 32 miliardi così com’è. E, soprattutto, richiederebbe una quadra bipartisan che, per quanto possibile, risulta a ora quantomeno improbabile. C’è poi la questione dei tempi. Entro oggi è attesa l’approvazione del Dl in Consiglio dei ministri e appare difficile che una decisione così importante possa essere aggiunta all’ultimo momento. Va considerato il miliardo che uscirebbe subito e l’altro atteso per il 2022. Complicato si vada a scomodare un altro scostamento di bilancio.

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