Nel corso dell’ultima riunione la Banca centrale europea ha deciso di mantenere invariato l’orientamento di politica monetaria, per cui eventuali cambiamenti in materia saranno annunciati non prima dell’autunno. Chi si aspettava novità in fatto di Quantitative Easing, quindi, dovrà pazientare ancora un altro po’.
Lo rende noto l’istituto di Francoforte tramite il suo bollettino, in cui si spiega anche che negli ultimi mesi l’inflazione si è portata al rialzo pur rimanendo “su livelli contenuti”. Anche da questo punto di vista, quindi, “si rende ancora necessario un grado molto elevato di accomodamento monetario”.
La Bce affronta poi il tema dell’immigrazione, vista come un fenomeno che ha permesso all’Euorozona di crescere dal punto di vista economico. L’impatto dell’immigrazione è stato positivo sia in termini di età lavorativa media, sia in quanto a forza lavoro intesa in termini generali, e di questo fenomeno ne stanno beneficiando soprattutto Germania e Italia.
La Bce precisa che “nonostante l’offerta di lavoro nell’area euro stia continuando ad aumentare, nell’ultimo decennio il suo tasso di crescita ha subito un rallentamento”.
A questo si ricollega il discorso della forza lavoro femminile, che la crescita economica ha senz’altro sostenuto. La maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è anche conseguenza del fatto che le donne hanno un grado di istruzione tendenzialmente superiore rispetto a quello degli uomini.