Bollette troppo alte e rischio di insolvenza: cosa accade a chi non paga

Le bollette sempre più alte aumentano il rischio di insolvenza. Cosa accade ai contribuenti che non pagano le somme dovute?

Il caro bollette diventerà sempre più pressante e l’inverno si prospetta dura per tante famiglie italiane. E se non si paga cosa succede?

bollette alte
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Se gli aumenti degli ultimi mesi vi sono sembrati esagerati aspettate di leggere gli importi in bolletta dal mese di ottobre. Le previsioni indicano rincari esagerati in autunno a cui si aggiunge il maggior consumo di elettricità e gas nei mesi più freddi. Ciò significa che se oggi il numero di italiani a rischio povertà energetica si aggira intorno ai 9 milioni, tra pochi mesi si potrebbe raggiungere la doppia cifra. Parliamo di quelle persone che non sarebbero in grado di accendere i riscaldamenti perché non possono permettersi di pagare cifre onerose. La situazione di disagio è legata agli aumenti del prezzo del gas conseguenti alla riduzione delle forniture da parte della Russia. E Putin ha appena rincarato la dose dicendo che il gas non arriverà fino a che le sanzioni imposte dall’Europa continueranno ad essere applicate.

Bollette alte, cosa succede a chi non paga

Le conseguenze per chi non paga le bollette sono note a tutti. L’arma nelle mani dei gestori è il distacco della fornitura per le utenze domestiche insolventi. Questo significa rimanere al buio e senza riscaldamento. Purtroppo la normativa italiana non prevede aiuti per chi non paga le bollette di luce e gas. L’insolvenza delle bollette dell’acqua determina una fornitura idrica di 50 litri di acqua gratis al giorno per le famiglie morose ma una norma simile per energia elettrica e gas non esiste.

Chi non pagherà la bolletta, dunque, riceverà un primo sollecito da parte del gestore per invitare l’utente a saldare il debito. Se la somma dovuta continuerà a non essere versata, si procederà con l’invio di una raccomandata o di una PEC di diffida-preavviso di sospensione o risoluzione del contratto. Il gestore indicherà al moroso un tempo preciso per corrispondere quanto dovuto che dovrà essere superiore a 15 giorni. Chi rimane indifferente davanti a questa comunicazione rischia il distacco della fornitura.

Sospensione luce e gas, le differenze

In caso di insolvenza della bolletta della luce inizialmente la fornitura verrà ridotta del 15%. Dopo 15 giorni si arriverà alla completa sospensione della fornitura. Per ottenere il ripristino dell’elettricità dopo 48 ore occorrerà pagare immediatamente il debito. Superando i dieci giorni e restando ancora insolvente si incorrerà nella chiusura definitiva della fornitura con la risoluzione del contratto. L’utente moroso, dunque, non dovrà solamente corrispondere quanto dovuto ma anche pagare gli oneri di apertura di un nuovo contratto.

Passando al gas, non è prevista alcuna riduzione ma la sospensione diretta dopo dieci giorni dal termine ultimo di pagamento indicato sulla diffida. Trascorso tale periodo la fornitura verrà chiusa e, qualora non risultasse possibile procedere con la sospensione del servizio, Eni procederà tagliando la colonna montante con le spese a carico del debitore.

Quando la sospensione non è possibile anche non pagando le bollette

In generale, la sospensione non può avvenire di venerdì, sabato e nei giorni festivi e prefestivi. Non è possibile nemmeno se non si è inviata la diffida e se non vengono rispettati i tempi stabiliti da ARERA. Infine, la sospensione non potrà scattare se il contribuente è in attesa di una risposta ad una contestazione scritta.

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