I lavori più richiesti a marzo 2022: il mondo dell’occupazione sta ripartendo

I lavori più richiesti a marzo del 2022 sono tanti e riguardano settori come l’hi-tech, la finanza e l’ecosostenibilità: le figure maggiormente richieste.

Il mercato del lavoro italiano appare complessivamente in ripresa, ma vi sono alcuni settori che presentano offerte di lavoro assai interessanti, a patto di avere i requisiti giusti.

Lavori più richiesti

I più recenti dati sull’occupazione, pubblicati dall’Istat, certificano che la crisi occupazionale generata dalla pandemia può considerarsi alle spalle, o per lo meno indicano che siamo usciti dal periodo più negativo.

Vero è che, a seguito delle nefaste conseguenze prodotte dalla pandemia di Covid-19 che ha colpito il mondo, il lavoro è mutato profondamente, subendo una profonda accelerata verso nuove direzioni. Per non poche persone, oggi, pensare a quali saranno i lavori del futuro o le professioni che potranno garantire più opportunità, non rappresenta di certo una semplice curiosità, ma piuttosto occorre a potersi assicurare un contratto di lavoro stabile e la solidità economica nel medio-lungo termine.

Le situazioni sono svariate: c’è chi si deve reinventare perché ha perso il lavoro, chi ha esigenza di cambiare per motivi personali, e chi invece vede un vicolo cieco innanzi a sé e vuole trovare un nuovo lavoro per dare una svolta in positivo alla propria vita.

Ecco perché diventa sicuramente importante parlare di quelli che possono essere considerati i lavori più richiesti per il mese di marzo 2022. Di seguito tutta la panoramica e tutti i dettagli utili a chi sta cercando un nuovo contratto di lavoro.

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Lavori più richiesti: i settori dove trovare un’occupazione a marzo 2022

Lo abbiamo appena accennato: il mercato del lavoro si sta riprendendo. La ripresa però fa i conti con alcune questioni nient’affatto secondarie, tra cui l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, oltre alla difficoltà di reperimento di componenti. E ad esso si somma ora l’incertezza dello scenario politico internazionale e la necessità di riportare la pace nelle zone colpite dalla guerra.

Tuttavia, non possiamo non focalizzarci sul mercato del lavoro italiano in modo da capire quali sono le offerte di occupazione e i settori che maggiormente offrono chance di inserimento proprio in questo periodo.

In verità sono tanti i settori ‘caldi’: oltre alle professioni legate al mondo sanitario e all’informatica, c’è spazio per gli addetti alle vendite, gli operai specializzati, autisti e badanti.

Non solo: in un contesto del genere, saranno sempre più rilevanti le competenze digitali e quelle “green”, legate dunque a professioni che contribuiscono, in un modo o nell’altro, alla salvaguardia dell’ambiente. Negli scorsi mesi, in particolare, sono state registrate migliaia e migliaia di assunzioni in settori come la manifattura e le costruzioni. E certamente alla sottoscrizione dei nuovi contratti di lavoro hanno spinto i numerosi bonus ed agevolazioni messi in campo dal Governo.

Le aree maggiormente interessate da nuove assunzioni questo mese

Ci si potrebbe chiedere quali sono le aree aziendali, su cui vi sono maggiori possibilità di un’assunzione a marzo. Ebbene, la risposta da darsi è che non sono poche, e per ciascuna di esse i posti disponibili sono migliaia in tutto il territorio italiano.

Basta dare un’occhiata ai principali portali web per la ricerca del lavoro, per capire che il mercato del lavoro è piuttosto vivace e si sta caratterizzando per un ritmo incessante della pubblicazione delle offerte. Le aree aziendali più gettonate a marzo 2022 sono quelle che seguono:

  • Amministrativa;
  • Direzione e servizi generali;
  • Produzione e servizi;
  • Tecniche della progettazione;
  • Commerciali e vendite;

Come si può ben notare, non sono pochi i settori del lavoro privato in cui si possono avere concrete chance di inserimento, a patto ovviamente di aver un curriculum compatibile con una determinata offerta di lavoro e i requisiti idonei. Anche l’esperienza di lavoro può fare la differenza.

Lavori più richiesti e le opportunità legate ai concorsi pubblici

E non bisogna dimenticare altresì le assunzioni nel pubblico impiego, in virtù di non pochi concorsi pubblici, i cui bandi sono stati pubblicati in queste settimane. Distinti i motivi che portano ad assumere nella PA.

Tra essi, la necessità di turn over; la volontà di introdurre negli uffici giovani risorse specializzate e competenti anche in ambito digitale e l’esigenza di rispettare le tempistiche di attuazione delle riforme strutturali, di cui al PNRR italiano.

I maggiori osservatori hanno fatto notare che, tra il 2021 e il 2025 dovranno essere sostituiti più di 200mila dipendenti dei servizi generali, più di 240mila nell’istruzione e più di 180mila unità nella sanità.

Nel pubblico impiego vi sono possibilità non soltanto per laureati, ma anche per diplomati, e le modalità di svolgimento delle selezioni sono oggi decisamente più snelle. Infatti con il via libera al decreto Milleproroghe, è passata la proroga ai concorsi veloci per le assunzioni nella Pubblica amministrazione.

In buona sostanza, gli enti della PA potranno assumere personale fino al 31 dicembre 2022 anche per il tramite di una sola prova scritta, eseguibile in via telematica, mentre l’orale resterà una mera possibilità e non un obbligo.

I due settori chiave secondo Excelsior

Da notare la presenza del Sistema informativo Excelsior, il quale dà periodicamente i dati di previsione sull’andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle aziende. Grazie ad esso, l’interessato può costruire tabelle e grafici personalizzati consultando la Banca dati in oggetto. E può fare riferimento ad una serie di dati statistici sui fabbisogni delle imprese per professione, settore, titolo di studio.

In particolare, il Progetto Excelsior consiste in un sistema informativo permanente sull’occupazione e la formazione, messo a punto dal 1997 dalle Camere di Commercio, con il coordinamento dell’Unioncamere italiana ed in accordo con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea. Le finalità sono quelle che seguono:

  • Fornire, in modo tempestivo, i fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese;
  • Orientare le scelte di formazione;
  • Facilitare l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro.

Ebbene, ci sono due settori del mercato del lavoro che – secondo il Sistema Excelsior – rappresentano il futuro delle professioni. Vediamo quali sono.

Le competenze green: il rilievo della ecosostenibilità

Ebbene, proprio secondo il sistema Excelsior, l’ecosostenibilità e la digitalizzazione diventeranno sempre più cruciali e dunque rappresenteranno due aree in cui gli interessati potranno avere un buon numero di possibilità di trovare lavoro.

Secondo le più aggiornate stime, il sistema produttivo italiano e la Pubblica Amministrazione richiederanno infatti competenze verdi a più di 2 milioni di occupati, e per il 60% di questi tale competenza avrà un’importanza alta.

In particolare, le competenze green saranno richieste a professioni trasversali in più settori, come ad esempio:

  • Lo specialista in contabilità verde;
  • Il responsabile degli acquisti green;
  • Il giurista ambientale;
  • L’esperto in fondi di investimento green;
  • L’addetto commerciale per la promozione di nuovi materiali sostenibili.

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Le competenze nella digitalizzazione: il rilievo del settore STEM

In un mondo in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più importante non soltanto nelle relazioni tra persone, ma anche nei rapporti di lavoro, di certo non stupisce che – in base alle analisi del Sistema Excelsior – è considerato importante anche il ruolo delle competenze digitali, STEM e di innovazione 4.0. Esse saranno ricercate, per questo mese e ovviamente per il futuro, in modo assai massiccio: previste centinaia di migliaia di assunzioni nell’ambito, da qui ai prossimi anni.

Nell’ambito del settore STEM, i nuovi inserimenti riguarderanno figure come quelle che seguono:

  • Data scientist;
  • Big data analyst;
  • Cloud computing expert;
  • Cyber security expert;
  • Business intelligence analyst;
  • Artificial intelligence system engineer

Onde potersi candidare alle relative offerte di lavoro, occorreranno comunque delle solide conoscenze tecniche e una laurea come ad esempio in ingegneria o informatica. Ovviamente non potrà mancare la passione per tutto ciò che è tecnologia.

Lavori più richiesti: le figure ad alta specializzazione di questo mese

Se ci si sofferma sui lavori più richiesti a marzo 2022 è opportuno considerare – nel loro complesso – le professioni ad elevata specializzazione o alta qualifica individuale, che spiccano per possibilità di inserimento lavorativo in questo periodo.

Ecco in particolare le figure più richieste:

  • Tecnico di laboratorio / specialista sanitario;
  • Medico;
  • Infermiere qualificato;
  • Software engineer;
  • Java software engineer;
  • Analista software;
  • Sistemista / tecnico di rete;
  • Onsite manager;
  • Specialista commerciale / analista vendite;
  • Tecnico informatico, telematico e delle telecomunicazioni;
  • Tecnico commerciale estero / export manager;
  • Responsabile vendite.

Svettano insomma le offerte di lavoro legate al mondo sanitario, ma anche quelle correlate alla ricerca di specialisti ICT, responsabili vendite ed export manager. Si tratta di offerte rivolte sia a chi esperienza, sia a chi deve maturarla sul campo. Sono comunque indicazione che confermano un mercato del lavoro complessivamente in ripresa.

Le figure a media specializzazione più interessanti di questo mese

Nell’ambito dei servizi, vi sono una pluralità di figure da considerare. Riportiamo di seguito quelle più significative, perché anch’esse sono collegate ad offerte di lavoro che sicuramente non mancano in questo periodo:

  • Contabile;
  • OSS (operatore socio-sanitario);
  • Specialista amministrativo in azienda;
  • Specialista del credito;
  • Addetto helpdesk;
  • Responsabile di negozio;
  • Consulente di vendita;
  • Badante;
  • Supporto / assistenza clienti;
  • Addetto ad accogliere e a fornire informazioni alla clientela;
  • Operatore call center.

Anche in considerazione di questa fascia di offerte, abbiamo una pluralità di profili diversi, a conferma che il mercato del lavoro è in una fase di ripresa su più fronti. Tra le figure a media qualifica più desiderate nei servizi, si cercano infatti molti OSS (operatori socio-sanitari), ma anche contabili, amministrativi e specialisti del credito, ricercati anch’essi in grande numero.

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Lavori più richiesti: i lavori manuali da tenere d’occhio questo mese

Come accennato sopra nel corso di questo articolo, vi sono segnali di ripresa anche nel vasto ambito delle attività produttive; delle fabbriche e nel settore delle costruzioni. Soprattutto appare significativo indicare che le figure professionali più richieste, anche questo mese, sono:

  • L’addetto stampaggio / presse/ lavorazione lamiera;
  • L’operaio saldatore;
  • L’operaio tornitore;
  • L’addetto macchine Cnc (macchine a controllo numerico);
  • Il tagliatore / cucitore;
  • Gli addetti tintoria / stireria;
  • Il verniciatore settore mobili;
  • Il carpentiere;
  • L’artigiano;
  • Il meccanico artigianale;
  • Il montatore;
  • Il riparatore e il manutentore di macchine fisse e mobili;
  • L’operaio specializzato delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili;
  • Gli operai addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali;
  • Gli operai specializzati addetti alle rifiniture nelle costruzioni;
  • Il personale addetto allo spostamento e alla consegna delle merci.

Si tratta di un articolato elenco di professioni a contenuto tecnico, che non passano mai realmente di moda e su cui le aziende puntano anche in questo periodo. Pensiamo soprattutto all’ottimo successo dei bonus edilizia, che hanno favorito molto le attività nel settore e, conseguentemente, la ricerca di nuova manodopera, che vada ad integrare quella già sotto contratto.

Lavori più richiesti a marzo 2022 in cui si fa più fatica a trovare i candidati

Da quanto analizzato a livello di dati, attraverso la ricerca Unioncamere e Anpal, emerge che l’apporto del settore delle costruzioni, spinto dal superbonus 110% e dai distinti bonus edilizi, è quello con tutta probabilità oggi necessita maggiormente di nuove assunzioni.

Centinaia di migliaia le figure ricercate e non sempre le aziende riescono a trovare profili debitamente formati: in questi termini si spiegano le difficoltà nell’integrare la forza lavoro già esistente.

Considerazioni molto simili valgono anche per i settori della metallurgia, della meccanica e dell’elettronica, coinvolti peraltro nella trasformazione digitale delle aziende. Previste moltissime assunzioni nel corso del 2022, a patto di trovare le risorse desiderate.

Insomma, non deve assolutamente sorprendere che dove c’è il maggior numero di offerte di lavoro e possibilità di assunzioni, le imprese fanno fatica a trovare i profili adatti. Come detto, è il caso delle costruzioni, in cui per alcune mansioni, come quella degli artigiani e degli operai specializzati addetti alle rifiniture, più della metà dei posti potrebbe rimanere vacante per la mancanza di candidati davvero preparati.

Percentuali decisamente alte di posti di lavoro, con difficoltà a trovare i candidati giusti, si riscontrano nelle professioni tecniche informatiche e delle telecomunicazioni con più di 2 offerte di lavoro su 3 destinate ad andare vacanti. E ciò nonostante l‘alto numero di iscritti alla facoltà universitarie di ambito tecnico.

Molto ricercati anche gli attrezzisti, gli operai e gli artigiani del trattamento del legno e delle professioni assimilate: anche in riferimento a questi profili, vi è difficoltà a reperire figure ideali rispetto ai posti di lavoro messi a disposizione. Difficoltà a trovare fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica, giusto per citare qualche esempio. Ecco perché si tratta di professioni che possono garantire un lavoro praticamente sicuro, a patto di avere i requisiti che servono.

Da notare altresì che si registra una fase di persistente sofferenza per i settori del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature: sono ambiti in cui le opportunità di lavoro non hanno ancora raggiunto i numeri del pre-Covid.

In quali regioni italiane ci sono maggiori possibilità di assunzione?

Coloro che sono disponibili alla mobilità sul territorio, possono considerare l’idea del trasferimento da una regione italiana all’altra, onde poter sottoscrivere un contratto di lavoro. Ebbene, se ci si chiede quali sono le regioni che offrono maggiori opportunità di essere assunti, indichiamo di seguito le aree con più offerte di lavoro:

  • Lombardia;
  • Veneto;
  • Lazio;
  • Emilia Romagna;
  • Campania;
  • Piemonte;

In particolare la Lombardia si conferma vero e proprio ‘motore’ dell’Italia, con centinaia di migliaia di offerte di lavoro tuttora attive, ma – in linea generale – tutto il Nord Ovest dell’Italia ha la maggiore distribuzione dei posti di lavoro; segue il Nord Est, il Sud e le isole e chiude il Centro Italia.

La specializzazione fa sempre la differenza: ecco dove

Chi prosegue gli studi dopo il diploma, ha una marcia in più. Vi sono specializzazioni che si focalizzano tutte sulla creazione delle infrastrutture digitali e che garantiscono ottime opportunità di inserimento professionale (pensiamo a figure come il “robotics engineer”, il “machine learning engineer”, il “cloud architect” e il “data engineer”).

Come sopra accennato, è chiave anche il tema della sostenibilità, in considerazione del fatto che tra le specializzazioni più gettonate vi è il “sustainability manager” e l’ambito della gestione dei dati: ci riferiamo al “consulente di data management”.

Anche la finanza conferma la sua vitalità, cercando moltissimi “banker”, ossia figure con competenze non soltanto IT, ma anche nella gestione dei patrimoni dei clienti.

Per quanto riguarda il primario settore della salute, fondamentali sono i “data scientist” e il “clinic manager”.

E in un mercato del lavoro complessivamente in ripresa non deve stupire la centralità del recruiting con l’”analista delle risorse umane” e il “talent acquisition”: servono figure debitamente formate per svolgere al meglio la delicata funzione di selezione dei candidati.

Non solo. Anche il commerciale e la rete vendita sono settori in voga, vista la ricerca di profili specializzati come il “back-end developer” e il “client manager”.

Se questo è lo scenario, è chiaro che l’acquisizione di competenze specifiche diventa essenziale per chi deve entrare nel mercato, ma anche per chi deve riqualificarsi al fine di non uscirne. Nelle aziende si sta facendo strada l’idea di inserire dipendenti in grado di passare da una funziona all’altra, in quanto oggi i datori di lavoro si trovano a riconsiderare il tema dell’ri-occupabilità dei propri dipendenti, per cogliere la ripartenza con pieno slancio.

La ripresa dell‘occupazione in Italia, tra luci ed ombre

Alla luce di quanto detto finora, certamente è vero che le opportunità occupazionali – anche per marzo – non mancano. Tre i filoni trainanti e trasversali: hi-tech, sostenibilità e finanza.

Il calo dei casi di contagi da coronavirus e la minor pericolosità delle varianti favoriscono un allentamento delle misure e l’instaurazione di un clima più positivo all’interno del mercato del lavoro. Da notare che, non a caso, l’Italia ha registrato nel 2021 un PIL in miglioramento con un +6,5%, evidenziando la crescita più alta dal 1976. E le previsioni sono molto positive anche per il PIL 2022.

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L’annuncio dell’ISTAT

Tuttavia non ci sono soltanto luci. Recentemente, l’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha annunciato un tasso di inattività lavorativa della popolazione al di sopra del 35% e un tasso di disoccupazione giovanile di poco al di sotto del 27%.

Ben il 35% degli italiani in età da lavoro – età tra un minimo di 15 ed un massimo di 64 anni – non cerca una nuova occupazione e questo è un dato che deve far riflettere. Probabilmente i motivi di una così alta percentuale debbono individuarsi nella presenza dei sostegni economici Covid o del reddito di cittadinanza, che spingerebbero non poche persone a non attivarsi concretamente per cercare un nuovo lavoro. Ma anche pesa la mancanza di politiche del lavoro davvero efficaci.

Infine non possiamo non rimarcare il problema della disoccupazione giovanile. Come detto – quasi arriva a toccare il 27%, mentre il tasso di disoccupazione nel complesso è sceso al 9% (-0,1 punti). E’ appunto tra i giovani che il dato risulta essere ancora molto elevato.

Ecco perché la ripresa economica non può considerarsi davvero piena, o almeno non per il momento, e pur in considerazione dell’accelerazione del PIL.

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