L’assegno di integrazione salariale INPS può essere richiesto da chi svolge un’attività professionale. Vediamo come ottenerlo e qual è l’importo.
Attraverso il Fondo di solidarietà bilaterale è possibile ottenere un’integrazione allo stipendio. Scopriamo le istruzioni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale al riguardo.

Il Fondo di solidarietà bilaterale si rivolge ai titolari di un’attività professionale. Le caratteristiche e la normativa che disciplina tale fondo sono state riassunte dall’INPS nella circolare dello scorso 21 febbraio 2022. Un punto particolarmente importante, soprattutto in seguito alla pandemia e alla crisi economica scaturita, riguarda la possibilità di ottenere un assegno di integrazione salariale. L’INPS, dopo l’ampliamento della platea dei destinatari indetta dalla Legge di Bilancio 2022 e dal Decreto Sostegni-Ter, ha riepilogato le istruzioni contabili, amministrative ed operative riguardanti la prestazione.
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Assegno di integrazione salariale, chi più richiederlo
L’integrazione salariale può essere richiesta dai lavoratori dipendenti di datori di lavoro autonomi che operano nel settore delle attività professionali e dai datori di lavoro stessi (appartenenti a specifici codici ATECO). Il sostegno al reddito è concesso in seguito ad una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Condizione necessaria per richiedere l’integrazione è il possesso per il lavoratore di un’anzianità di servizio effettivo di minimo 90 giorni dal momento di presentazione della domanda.
Rientrano tra i beneficiari della prestazione tutte le attività professionali indipendentemente dal numero di dipendenti. Non sono accettate, invece, le situazioni in cui i lavoratori possono ottenere la cassa integrazione ordinaria o quelle relative a settori non inclusi nel Fondo di solidarietà bilaterale.
Importo dell’assegno
L’assegno di integrazione salariare dovrà avere un importo pari all’80% della retribuzione totale che il lavoratore avrebbe ottenuto prestando le normali ore di servizio. Si conteggia dall’ora zero al limite contrattuale ma la somma totale non potrà mai superare i 1.222,51 euro nel 2022. Ogni anno si procederà con la rivalutazione della quota in base alle direttive indicate dalla Cassa integrazione guadagni ordinaria.
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Come procedere con l’inoltro della domanda
La domanda di integrazione salariale dovrà essere inoltrata a partire dai trenta giorni precedenti alla riduzione o la sospensione dal lavoro e non oltre i 15 giorni dopo l’avvenuta sospensione o riduzione delle ore. L’invio della richiesta potrà avvenire telematicamente accedendo al portale dell’INPS tramite credenziali digitali. Le sezioni di riferimento sono “Accesso ai servizi per aziende e consulenti” o “Servizi per aziende e consulenti” all’interno della sezione “Prestazione e servizi”.
Assegno integrazione salariale, quando può essere richiesto
Concludiamo con i motivi accettati alla base della richiesta dell’integrazione salariale. Tra le causali citiamo le situazioni aziendali provocate da eventi transitori non di responsabilità dell’azienda stessa o dei dipendenti, le situazioni temporanee di mercato, i contratti di solidarietà, una crisi aziendale oppure la riorganizzazione dell’impresa.