Assegno Unico Universale, i primi problemi per tante famiglie: cosa accadrà nel 2022

L’Assegno Unico Universale non è ancora partito e già si rilevano le prime problematiche. Tante famiglie non riceveranno nei tempi l’importo spettante, scopriamo perché.

assegno unico universale 2022
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Con l’arrivo del 2022, l’Assegno Unico Universale prenderà il posto dell’Assegno temporaneo e dei tanti bonus previsti per le famiglie. L’intenzione è di avviare l’erogazione dei nuovi importi per i nuclei con figli a carico – minorenni e maggiorenni fino a 21 anni – entro il mese di marzo del prossimo anno ma già si ipotizzano seri ritardi. La corsa all’ISEE per richiedere la misura sta per iniziare ma ancora mancano indicazioni precise dal Governo ma soprattutto dall’INPS per rassicurare i contribuenti sul rispetto delle tempistiche.

Assegno Unico Universale, è allerta

Le famiglie nel 2022 riceveranno mensilmente l’Assegno universale dal valore compreso tra 50 e 175 euro per i figli a carico in base alla situazione reddituale e patrimoniale. I primi pagamenti sono attualmente previsti per il mese di marzo 2022 ma l’ipotesi più accreditata vede slittare tale data. Le cause legate a questa possibilità più che probabile sottolineano la difficoltà per l’INPS di gestire in poco tempo le tante domande che arriveranno. L’elaborazione dovrà avvenire entro 60 giorni così come le verifiche delle richieste e dei dati indicati dalle famiglie. Un altro motivo di ritardo potrebbe essere connesso alla difficoltà nel passare dal sistema delle detrazioni all’erogazione dell’accredito del nuovo Assegno.

Tutto questo per dire che chi invierà le domande a fine febbraio potrebbe ricevere i primi pagamenti solo ad aprile. La tempistica è, dunque, fondamentale ma come si possono accelerare i tempi?

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Guida alla domanda della misura

Dal 1° gennaio 2022 potranno essere inoltrate le domande per ricevere l’Assegno Unico Universale. L’inoltro dovrà arrivare all’INPS tramite sede fisica oppure utilizzando i sistemi telematici. Prima si procederà con la richiesta, dunque, prima si otterranno i soldi – a partire da marzo. Eppure, c’è un dettaglio fondamentale da conoscere. L’invio della domanda presuppone la presentazione dell’ISEE. Attenzione, dal 1° gennaio occorrerà aggiornarlo dato che quello in uso fino al 31 dicembre non sarà più valido. I Caf verranno invasi da richieste e il Governo sta ideando un piano per sostenere le associazioni. C’è un’altra questione spinosa, però, da considerare.

Fino ad ora, gli assegni familiari vengono erogati in base al reddito di un genitore. La necessità di presentare l’ISEE cambierà tale modalità con la conseguenza che il calcolo dell’importo spettante dipenderà dalle retribuzioni mensili di entrambi i genitori. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, infatti, richiede la somma di entrambi i redditi e i patrimoni mobiliari e immobiliari. Ciò significa che si potrebbero avere, oltre ai ritardi del pagamento, altre brutte sorprese in relazione all’importo erogato.

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