Assegno Unico Universale, i nuovi importi: come leggere la tabella di riferimento

Nel 2022 l’Assegno Unico Universale farà il suo ingresso con maggiorazioni e nuovi importi per le famiglie con figli a carico. Scopriamo come leggere facilmente la tabella di riferimento.

assegno universale
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Sono passati pochi giorni da quando il Decreto sull’Assegno Unico Universale è stato ufficialmente approvato. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale in modo tale da poter conoscere con esattezza tutti i dettagli della nuova misura. Ricordiamo che l’Assegno in questione sostituirà gli assegni familiari, l’assegno temporaneo e tutti i bonus previsti per le famiglie – un esempio è quello del bonus bebè. Ad oggi è possibile visualizzare la tabella che include tutti i nuovi importi previsti per le famiglie comprensivi delle maggiorazioni legate ad alcune specifiche condizioni. Sono importi ancora provvisori dato che finché non avverrà la pubblicazione potrebbero essere effettuati dei ritocchi a quanto stabilito.

Come leggere la tabella degli importi

La tabella degli importi – facilmente reperibile online – è composta da diverse colonne. Visualizzandole sarà possibile conoscere la somma spettante in base alla composizione del proprio nucleo familiare. In generale, l’Assegno Unico Universale potrà avere un importo massimo di 175  euro e un importo minimo di 50 euro. Esistono, poi, le maggiorazioni riservate alle famiglie che soddisfano precisi requisiti come, ad esempio, la disabilità di un figlio a carico.

La prima colonna indica gli importi fissi per i figli a carico minorenni che variano in base all’ISEE. Più il valore dell’indicatore cresce, minore sarà la somma prevista dall’Assegno Unico Universale. La cifra massima, 175 euro, spetta alle famiglie con ISEE pari o inferiore a 15 mila euro. La cifra minima, 50 euro, spetta ai nuclei familiari con ISEE pari o superiore a 40 mila euro. La differenza ogni 100 euro di ISEE in più sarà di 50 centesimi.

Seconda e terza colonna, cosa indicano

Nella seconda colonna sono indicati gli importi fissi per i figli maggiorenni. L’Assegno Unico, infatti, potrà essere erogato anche alle famiglie che hanno un figlio a carico di età compresa tra 18 e 21 anni. In questo caso, però, le somme erogate saranno inferiori anche se sempre legate all’ISEE. Si va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 85 euro. Il figlio maggiorenne può fare richiesta di erogazione diretta del beneficio.

La terza colonna, poi, ospita le maggiorazioni previste per le famiglie che soddisfano particolari requisiti. Il riferimento è, nello specifico, ai nuclei con un numero di figli superiore a due. A partire dal terzo figlio, dunque, per sapere quale sarà l’importo spettante occorrerà aggiungere alla quota fissa relativa al proprio ISEE la maggiorazione indicata in questa terza colonna. Il range degli importi va da 15 a 85 euro. Ma le maggiorazioni non finiscono qui.

Quarta e quinta colonna della tabella per l’Assegno Universale

La quarta colonna indica la maggiorazione prevista per le famiglie con a carico un figlio con disabilità. La quota aggiuntiva non dipende dall’ISEE bensì dalla gravità dell’invalidità. Ecco perché la tabella comprende una colonna 4.1 una 4.2 e 4.3. Rispettivamente, riconoscono 100 euro di maggiorazione per i figli minorenni non autosufficienti, 95 euro per i figli minorenni con disabilità grave e 90 euro per i figli minorenni con una disabilità considerata media. Per i figli maggiorenni, invece, la maggiorazione è di 50 euro indipendentemente dal grado di invalidità (quinta colonna).

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Sesta, settima e ottava colonna

Nell sesta colonna ci sono gli importi per i figli disabili di età superiore ai 21 anni. Vanno da un massimo di 85 euro ad un minimo di 25 euro in base all’ISEE e non sono previste maggiorazioni. La settima colonna include un maggiorazione fissa di 20 euro dedicata alle madri con meno di 21 anni (cumulabile con altre maggiorazioni) mentre nell’ottava colonna sono presenti gli importi di un Bonus aggiuntivo previsto per le famiglie in cui tutti e due i genitori lavorano. La quota va da 30 a 0 euro (sopra i 40 mila euro di ISEE).

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