Effetto smartworking: c’è chi piuttosto che tornare in ufficio si fa licenziare

Adesso che lo hanno conosciuto, tantissimi dipendenti non vogliono mollare lo smartworking, quelli della Apple si ribellano

Lavoro in smartworking (Fonte foto: web)

Forse un giorno, parleremo di effetto smartworking. Sarà così, ricordando questo periodo, che arriva subito dopo i mesi peggiori dovuti alla pandemia, ovvero quelli in cui lo smartworking diventa man mano meno dovuto, ma ci sono i lavoratori che invece non vogliono più tornare in ufficio. Ora che ci sono abituati, in tanti fanno difficoltà a mollare la propria, comoda, scrivania.

E qualcosa lo si era già capito, perché ad esempio in Italia, il Governo si è attrezzato perché le riaperture non hanno bloccato lo smartworking. Ma c’è persino chi è arrivato a scrivere una lettera al proprio datore di lavoro, per far capire le proprie intenzioni. Parliamo dei dipendenti Apple.

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Smartowking: un passo verso il futuro?

Ma non solo Apple, ha visto i propri lavoratori scrivere a Tim Cook, in giro per il mondo, l’effetto del lavoro in pantofole si sta facendo sentire eccome. Il sito bloomberg.com, riferisce infatti che ci sono molti fenoneni del genere in giro, anzi, che c’è persino chi piuttosto che tornare in ufficio si farà licenziare. Per quanto riguarda la lettera rivolta a Cook ed alla direzione esecutiva di Apple, i lavoratori hanno chiesto di poter scegliere di volta in volta da dove lavorare.

La società vorrebbe che da settembre tutti rientrino in ufficio per almeno tre volte a settimana ed invece i dipendenti non vogliono sentirsi legati. Tra l’altro se si tornasse a pieno regime, ci perderemmo in futuro tanti momenti esilaranti come quelli contenuti in questi video, avuti nelle case di chi appunto, era in videoconferenza per smart working.

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Ancora tornando ai dipendenti di Apple, secondo tanti è importante non dover perdere il contatto con la propria famiglia, dovendosi per forza recare ogni giorno in ufficio. C’è anche chi si considera più produttivo se stando a casa, vive meno lo stress. In più, c’è anche l’impatto ambientale da considerare. Un lavoratore intervistato da bloomberg.com, ha dichiarato: “Impiegavo due ore ogni giorno per arrivare al lavoro. Durante il Covid ho capito che mi piaceva lavorare da casa, lo scorso anno ha dimostrato che molto del lavoro può essere svolto da qualsiasi luogo, senza i lunghi viaggi in treni affollati o sulle autostrade. Alcune persone si sono trasferite”.

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