Assicurazione perdita lavoro: come salvarsi da un profondo baratro

L’assicurazione per la perdita del lavoro è uno strumento utilizzato da un numero sempre crescente di italiani al fine di tutelarsi dai rischi di un licenziamento.

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La pandemia ci ha insegnato che i posti di lavoro realmente sicuri sono ben pochi e che la possibilità di rimanere da un giorno all’altro senza lavoro è reale e vicina a chiunque di noi. Non avere uno stipendio o un’entrata sicura significherebbe non poter pagare il mutuo, le bollette, non riuscire ad acquistare i beni di prima necessità. Di conseguenza, ci si ritroverebbe a camminare sul bordo di un profondo baratro e una minima folata di vento potrebbe far cadere. Per tutelare se stesso e la propria famiglia da questa eventualità è consigliabile sottoscrivere un’assicurazione per la perdita del lavoro presso una compagnia assicurativa, una banca o una finanziaria.

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Assicurazione per la perdita del lavoro, di cosa si tratta

L’assenza di obbligatorietà di una assicurazione per la perdita della propria occupazione non deve far screditare l’importanza delle polizza in questione. Negli ultimi tempi, al contrario, sempre più prodotti sono legati alla stipula di una polizza tale da poter garantire il versamento delle rate anche in caso di licenziamento o allontanamento dal lavoro. Il Covid 19 ha portato a chiudere tante attività, numerose piccole aziende e centinaia di persone si sono ritrovate a non avere i soldi per poter affrontare le solite spese mensili.

Con l’assicurazione per la perdita del lavoro, il lavoratore può garantire all’istituto di credito presso cui si è sottoscritto un contratto di mutuo o prestito di corrispondere le rate mensili anche non percependo più uno stipendio oppure qualora si guadagnasse di meno. Generalmente, la polizza coprirà i costi fino a quando il titolare non avrà trovato un nuovo impiego.

Come funziona la polizza per la perdita del lavoro e quanto costa

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Ogni compagnia assicurativa ed ogni istituto di credito proporrà le proprie soluzioni ai lavoratori che desiderano tutelarsi da un’eventuale perdita dell’occupazione. In linea generale, però è possibile affermare che il contratto può prevedere la copertura parziale oppure totale del pagamento delle rate sia nel caso in cui la causa del disagio fosse il licenziamento sia in caso di riduzione dello stipendio. La compagnia paga gli importi mensili da un periodo minimo di tempo di sei mesi fino ad un massimo di 18 mesi.

La polizza si potrà pagare con scadenze differenti, a base mensile, trimestrale, semestrale oppure annuale e i destinatari sono tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi.

I costi dell’assicurazione variano da compagnia a compagnia ma dipendono da fattori ben precisi. Il premio finale verrà stabilito principalmente dal tipo di impiego svolto a cui si aggiungeranno l’età del richiedente, il valore del debito, la durata della copertura, gli anni di servizio alle spalle e la zona di residenza. Un giovane, impiegato da poco tempo in una piccola azienda dovrà corrispondere un premio più elevato rispetto ad un uomo di 50 anni con un ruolo di prestigio in una grande impresa in cui lavora da trent’anni.

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Assicurazione e cessione del quinto

Un discorso a parte riguarda la richiesta della cessione del quinto ad una banca o finanziaria. In questo caso, la sottoscrizione della polizza per la perdita del lavoro è obbligatoria dato che il prodotto prevede che le rate siano scalate direttamente dallo stipendio o dal cedolino della pensione. In più, l’assicurazione potrà essere richiesta solamente dai lavoratori dipendenti pubblici e privati. Vengono, dunque, esclusi i lavoratori autonomi e i professionisti.

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