L’incentivo per giovani e donne con intenzione di aprire nuove imprese a tasso zero cambia ancora i propri termini
Nuove imprese a tasso zero, è il tipo di incentivo pensato per giovani e donne, che con la circolare dello scorso 8 aprile è stato riaggiustato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nata nel 2015 e già revisionata nel 2019, ora è stata ritoccata ancora, in particolare nei campi di modalità e forme per le domande, criteri ed iter di valutazione, ammissibilità.
Lo Stato, sta pensando molto al lavoro per i giovani, a loro interessa anche il piano delle pensioni a 62 anni di età, seppur in maniere indiretta. A poter chiedere il bonus delle imprese a tasso zero, sono le aziende: di piccola o micro dimensione; costituite da un tempo minore ai 60 mesi alla data di presentazione della domanda; costituite in forma societaria; con più di metà di soci e quote partecipative, di persone tra i 18 e i 35 anni.
Inoltre sono richieste altre qualità: essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti; non far parte di imprese che abbiano ricevuto e non adempito, un conto bloccato; aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero; non essere tacciate di sanzioni intedittive; non avere legali o rappresentanti condannati.
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Incentivo giovani e donne: chi resta fuori
I soggetti che chiederanno l’incentivo, devono poter mostrare tutti i requisiti, al momento della domanda. Vorrà dire che non saranno incluse aziende controllate da soci che hanno chiuso entro i 12 mesi dalla domanda, un’attività analoga a quella cui si riferisce la domanda di agevolazione. Inoltre, non viene ammesso chisi occupa di produzione primaria di prodotti agricoli o di carboneiero, e anche aziende che siano connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri.
Tutto, deve essere compitato a mezzo elettronico, con la procedura che troviamo sul sito www.invitalia.it. Il bonus, è da considerare usufruibile fino ad esaurimento fondi, quindi è da prendere in considerazione anche il fatto che la richiesta rischia di essere respinta. Il piano di impresa da inserire, ha bisogno di contenere al proprio interno:
- dati anagrafici e profilo del soggetto proponente;
- descrizione dell’attività proposta;
- descrizione dei criteri di quantificazione delle esigenze di capitale circolante;
- analisi del mercato e relative strategie;
- aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi;
- aspetti economico-finanziari.