Chi può andare in pensione a 61 anni spedendo la domanda entro maggio

Si può andare in pensione a 61 anni, naturalmente se si possono rispettare i requisiti annunciati dall’Inps

Chi può andare in pensione a 61 anni, spedendo la domanda entro maggio
Pensione (Fonte foto: web)

Alcune categorie lavorative, potrebbero usufruire di benefici molto vantaggiosi, per quanto riguarda il pensionamento. Così è stato annunciato dall’Inps. Se invieranno la domanda entro il primo maggio, alcuni lavoratori infatti, potranno vedere la pensione a 61 anni di età. Diversa la tipoligia, di Quota 100, che intanto sembra possa essere sfruttata anche dopo l’effettiva scadenza.

A poter inviare la domanda, possono essere anche gli addetti al settore privato titolari di un cumulo contributivo con versamenti in gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Questa contribuzione, vale per i lavoratori che svolgano lavori usuranti e potranno perfezionare i requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.

Il trattamento, sarà corrisposto secondo la presentazione della domanda che potrebbe essere presentata anche dopo il 1° maggio, ma con conseguente slittamento dell’arrivo dell’assegno.

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Dipendenti e lavoratori notturni, quanti anni servono per la pensione

Mentre chi può già usufruire della pensione, vuol scoprire le date di aprile per ricevere l’assegno, c’è chi spera di raggiungerla quanto prima. L’Inps, ha anche spiegato i requisiti per questo tipo di avvicinamento speciale all’età pensionistica. Da ricordare, che la domanda va spedita per via telematica.

Le categorie interessate al trattamento pensionistico, sono: lavoratori usuranti, lavori notturni per l’intero anno, linea di catena e trasporto pubblico. I dipendenti hanno diritto ad accedere già dai 61 anni e 7 mesi di età, requisito vincolato alle aspettative di vita. Per loro, l’anzianità retributiva dovuta è di 35 anni.

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I lavoratori autonomi invece, hanno la possibilità di entrarvi con 62 anni e 7 mesi, sempre con 35 anni di anzianità retributiva. 63 anni e 7 mesi, con anzianità retributiva di 35 anni, per i dipendenti che svolgano lavori notturni. Per i lavoratori autonomi invece, che facciano lavori notturni, la possibilità si ha a 64 anni e 7 mesi ancora con 35 anni di retribuzioni.

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