Italia chiusa ma non troppo: i negozi che sfuggono alla zona rossa

Il Paese pronto alla serrata ma non tutti gli esercizi commerciali saranno chiusi. Ecco quali negozi sfuggiranno alle conseguenze del decreto legge.

Negozi
Foto di wendy julianto da Pixabay

L’Italia è pronta a passare in zona rossa con tutte le conseguenze del caso. Le quali, in primo luogo, si orienteranno su restrizioni alle attività lavorative e limitando gli spostamenti delle persone, istituendo di fatto un regime abbastanza simile al lockdown di un anno fa. Non del tutto identico tuttavia. Se la maggior parte delle attività commerciali subiranno la serrata prevista per limitare i contagi nel nostro Paese. Anche perché è bene ricordare che, per quanto lo sia per la maggior parte, non tutta l’Italia finirà in zona rossa. Alcune Regioni, infatti, resteranno in fascia arancione.

Detto questo, per coloro meno fortunati che si troveranno di fronte una ventina di giorni nella massima fascia di rischio, la situazione sarà tutt’altro che semplice. Chiusure, limitazioni, ulteriore frenata dei consumi: tutti gli ingredienti per un nuovo periodo di difficoltà generale che, a ogni modo, non riguarderà la totalità degli esercenti. Alcuni, infatti, in quanto ritenuti servizi essenziali, lasceranno le serrande alzate. Non solo farmacie e supermercati però.

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Italia chiusa ma non troppo: tutti i negozi che restano aperti

Sono diverse le attività che sfuggiranno alla serrata, e non solo per fornire i servizi essenziali come alimenti e medicine. Chi offre servizi alla persona (come parrucchieri, barbieri, piscine e palestre) subiranno la chiusura, mentre per le attività connesse al mondo dello spettacolo (teatri, cinema e sale concerti) proseguiranno con i lucchetti alle porte almeno fino al 27 del mese, quando se ne capirà meglio il futuro. Altre, invece, continueranno a fornire i propri servizi, pur nelle limitazioni imposte dalle misure anti-Covid.

Ad esempio, le ferramenta resteranno aperte, così come i negozi destinati alla vendita di articoli tecnologici. Serrande alzate anche per edicole, cartolerie e tabaccai. Aperti anche coloro che operano vendita al dettaglio di prodotti surgelati, carburante, articoli igienico-sanitari, confezioni e calzature per bambini e neonati, giocattoli (in esercizi specializzati). Aperti anche i vivai e negozi al dettaglio di cosmetici, ottica e di autoveicoli e motocicli. Per loro non sarà comunque meno dura viste le restrizioni imposte. La speranza, ovviamente, è che l’emergenza regredisca il prima possibile.

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