Reddito di Cittadinanza: il nuovo ministro del lavoro tiene in ansia i cittadini

Tra i principali compiti spettanti al nuovo Ministro del lavoro Andrea Orlando c’è quello di decidere sul futuro del Reddito di Cittadinanza

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L’avvento del nuovo Governo Draghi ovviamente porterà ad alcuni cambiamenti rispetto ad alcune misure varate dal precedente esecutivo. Una su tutte che sta a cuori a milioni di italiani è quella relativa al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.

Trattandosi di due ammortizzatori sociali, che soprattutto nell’ultimo anno hanno aiutato e non poco la popolazione, nessuno si augura di perderli, ma è nell’aria qualche cambiamento in tal senso.

Il premier ha già rassicurato il Movimento 5 Stelle, partito fautore di questa iniziativa. Quindi a meno di clamorosi imprevisti, che purtroppo nel Bel Paese non sono poi così rari, il RDC continuerà ad esistere.

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Reddito di Cittadinanza, i punti su cui ha intenzione di intervenire il neo ministro Orlando

Il nuovo Ministro del lavoro Andrea Orlando ha però espresso alcune perplessità a riguardo. Vuole apportare delle correzioni a questo strumento, facendo un’accurata analisi degli aspetti che non hanno funzionato.

Il primo tema che sarà oggetto di discussione è la il rapporto con le politiche attive per il lavoro. In ballo c’è il futuro dei navigator che hanno il contratto in scadenza ad aprile 2021. Per vari motivi, tra cui anche l’avvento della pandemia, non hanno mai potuto svolgere il loro lavoro così come era stato concepito.

Dall’altra parte ci sono delle situazioni di povertà assoluta che grazie al Reddito di Cittadinanza sono state in piccola parte tamponate. Per questo il nuovo Ministro del lavoro che ha ereditato la poltrona di Nunzia Catalfo, avrà un arduo compito da svolgere. Un giusto compromesso tra non scontentare nessuno e rielaborare un provvedimento che allo stato attuale non ha dato esattamente i frutti sperati.

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