Bancomat, salasso sui prelievi in contanti: i costi sotto la lente dell’Antitrust

La riforma sull’aumento delle spese di commissione sui prelievi in contanti è sempre più vicina. Cosa ne pensa l’Antitrust.

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La riforma nel mondo dei prelievi con il bancomat, comporterebbe un peso non indifferente sulle tasche degli italiani.

Pare, infatti, che prelevare i propri soldi da uno sportello ATM avrà un costo decisamente superiore a quello a cui siamo abituati ogni giorno. Il costo del prelievo, inoltre, non sarà uguale per tutti gli sportelli ma potrà essere diverso da punto a punto.

Saranno le banche a decidere quale costo applicare al prelievo presso lo sportello bancomat ed è per questo motivo che vi sarà anche moltissima incertezza.

Alcune banche hanno deciso di sobbarcarsi l’onere e non far pagare nulla ai clienti che prelevano da altri ATM mentre altre banche faranno pagare anche 2 euro.

Con la nuova normativa, l’Authority non avrebbe più il monopolio sui costi.

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Prelievi in contanti: la parola all’Antitrust

Intanto Bancomat Spa ha presentato il progetto di riforma, per il via libera, all’Antitrust.

L’ Antitrust, al fine di pronunciarsi in senso favorevole o meno sulla riforma, necessita di ricevere informazioni dal consorzio che gestisce i circuiti di prelievo e di pagamento dislocati in tutta Italia per colmare le diverse lacune.

In caso di esito positivo, quello che si teme è che il provvedimento colpirebbe i risparmiatori, ignari dell’eventuale salasso allo sportello.La motivazione di Bancomat che, nel documento presentato all’Antitrust, giustifica la necessità di passare al nuovo modello anche per “l’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli Atm, legati all’evoluzione tecnologica di tali apparecchiature e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente; costi che in molti casi, sarebbero maggiori rispetto all’ammontare della commissione interbancaria”.

La normativa dovrebbe essere approvata entro la fine del 2021.

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