Cashback: perché la delusione rischia di essere dietro l’angolo

Il cashback è ormai sdoganato, l’applicazione IO è stata scaricata da milioni di italiani al fine di ottenere il rimborso. E se il cashback non venisse rimborsato?

Cashback rimborso
(Fonte foto: web)

In effetti la delusione rischia di essere dietro l’angolo. Il motivo è semplice.

Lo Stato, con il cashback, si impegna a rimborsare a tutti i cittadini il 10% di quanto abbiano speso con gli strumenti di pagamenti.

Questo porta sicuramente un vantaggio per l’Agenzia delle Entrate che, a seguito del maggior numero di pagamenti elettronici ridurrà tutti i pagamenti effettuati in nero.

Il primo effetto positivo dell’aumento del gettito fiscale si manifesterà nel primo periodo di liquidazione dell’IVA, dopo che il commerciante ha ricevuto il pagamento elettronico; al cittadino, dovrebbe arrivare il rimborso prima di questo momento.

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Cashback: perché non sarà rimborsato

Il fondo stanziato per il rimborso del cashback ammonta a 228 milioni di euro. Basterà per soddisfare tutti i cittadini?

Facendo un rapido calcolo i cittadini muniti di uno strumento di pagamento elettronico sono ad oggi 5 milioni e 300mila. L’ app IO è stata scaricata 9 milioni di volte.

Ciò implica che per soddisfare tutti i cittadini occorrerebbero 43 milioni di euro circa.

È ben vero che si parla già di nuovo finanziamento da parte del Governo al fine di evitare di arrivare ad una situazione che potrebbe creare un malcontento.

Ma cosa accadrebbe se il cashback non venisse invece rimborsato?

Se il Fisco avesse sbagliato i conti, i cittadini, dopo essersi dotati di tutti gli strumenti possibili, non percepirebbero rimborso alcuno. Oppure percepiranno il rimborso, ma a carico dello Stato perché il gettito fiscale non aumenterà in misura tale da coprire il rimborso promesso.

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