Cartelle esattoriali, la cancellazione è vicina? Più sì che no

Gli ultimi mesi hanno visto sprofondare sempre di più a colpi di crisi le certezze dei cittadini. In molti attendono il nuovo Governo.

Quello che è successo nel nostro paese negli ultimi due anni è davvero impossibile da raccontare. Pandemia e poi guerra in Ucraina hanno di fatto scalfito l’integrità, l’equilibrio di una condizione che in molti casi aveva trovato il giusto equilibrio. Si parla di italiani, di cittadini, di donne ed uomini in continua lotta con la vita per trovare la propria affermazione. Pandemia, guerra e tutto crollato, di colpo.

Cartelle esattoriali prescrizione
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All’indomani della fase più critica innescata dalla pandemia di covid, il Governo in carica in quel preciso momento, si impegnò per mettere in campo alcune proposte potenzialmente utili a far emergere i cittadini dalla palude in cui erano stati risucchiati. Maggior respiro in merito al pagamento delle tasse, proroghe varie e quant’altro. Oggi, ancora, il tema della rottamazione delle cartelle esattoriali rimbalza più che mai nei salotti della politica e in quelle che sono, di fatto, le radici della pubblica opinione.

Oggi, più che mai, con l’arrivo, tra l’altro della crisi, con gli italiani sempre più penalizzati dall’aumento di ogni articolo di genere alimentare e non solo, dal raddoppiare delle bollette di luce e gas, l’aumento del carburante, dei servizi e quant’altro, nuove misure sono più che mai opportune. I cittadini, attendono la formazione del nuovo Governo, con ogni probabilità guidato da Giorgia Meloni, per continuare a sperare in una tregua, in un nuovo punto di partenza.

La speranza degli italiani, di milioni e milioni di cittadini è riposta quindi in quello che potrebbe essere l’operato del nuovo esecutivo in materia fiscale. Le voci, trapelate dalle stanze della politica porterebbero infatti a pensare ad un intervento deciso proprio in quella direzione. Saldo e stralcio e cancellazione delle cartelle esattoriali pendenti. Una dinamica, ipotetica, certo, che darebbe agli italiani la giusta spinta iniziale per immaginare un nuovo e tutt’altro che preoccupante futuro.

Le premesse, le voci insomma, farebbero riferimento ai debiti tra 1.000 e 3.000 euro, elementi che in questo caso, certo ipotetico, potrebbero essere del tutto eliminati. Ci sarebbe inoltre la possibilità, sempre ventilata, del saldo e stralcio per le stesse cartelle. In questo una buona percentuale di debito andrà di fatto stralciata. Il tutto avrebbe come destinatari principali le famiglie in maggiore difficoltà economica, ma ovviamente non è tutto.

Cartelle esattoriali, la cancellazione è vicina? Il parere contrario di Confindustria

Altra operazione che potrebbe essere seriamente presa in considerazione riguarda sostanzialmente la ristrutturazione del debito stesso. Una rateizzazione, di fatto, in cinque anni, con una piccola mora, in qualche modo prevista dallo stesso piano. Si è parlato poi di Flat Tax, una operazione che andrebbe a rivedere il calcolo delle aliquote Irpef in base a nuove proposte di scaglioni di reddito. La cosa però non piace molto a Confindustria, che ha già espresso in merito parecchie perplessità.

Carlo Bonomi, Presidente degli industriali italiani ha infatti cosi dichiarato: “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull’Irpef che dimentichino Irap e Ires. Non possiamo permetterci nuovi strumenti di prepensionamento“. Il riferimento di Bonomi secondo molti sarebbe in merito ad alcune proposte della Lega di Matteo Salvini, tra queste quota 102 in materia di pensioni e per l’appunto Flat Tax. I cittadini insomma, contano di ripartire di pari passo al nuovo Governo, affidandosi del tutto nelle mani di Meloni, Salvini e Berlusconi.

Tempi duri insomma per gli italiani, una parte di cittadini, la maggioranza, sembrerebbe almeno stando a quanto hanno riportato le urne lo scorso 25 settembre avrebbe trovato la ricetta giusta. L’altra parte, certo, spera altrettanto vivamente che le cose possano presto cambiare. L’integrità delle famiglie, delle imprese, di milioni e milioni di italiani è appesa ad un filo, tutto potrebbe crollare da un momento all’altro. Il rischio, da scongiurare nel modo più determinato possibile, è proprio questo.

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