Contributi a fondo perduto, ci pensano Comuni e Regioni: regali da scartare per famiglie e imprese

Contributi a fondo perduto erogati da Comuni e Regioni alle famiglie e alle imprese per affrontare il caro bollette. Scopriamo come funzionano e quale risparmio garantiscono.

Le Regioni e i Comuni hanno stanziato contributi a fondo perduto per affiancare le misure erogate dal Governo ed aiutare le famiglie e le imprese.

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I cittadini hanno necessità di aiuti economici per affrontare il caro bollette e tutti gli aumenti degli ultimi mesi causati dal conflitto tra Ucraina e Russia. Il Governo è intervenuto con il Decreto aiuti per cercare di arginare i rincari del carburante, per sostenere i lavoratori – si pensi al Bonus 200 euro una tantum che da luglio verrà erogato a diverse categorie – e per diminuire gli importi stellari delle bollette – con il Bonus Sociale. Oltre allo Stato, poi, intervengono Comuni e Regioni in aiuto dei cittadini con contributi a fondo perduto volti a risollevare famiglie e imprese in questo difficile periodo storico in cui l’inflazione cresce e crea problemi.

Contributi a fondo perduto, le Regioni coinvolte

Una prima regione ad intervenire in favore dei cittadini contro l’aumento dei prezzi è stato il Friuli Venezia Giulia. L’amministrazione ha optato per una riduzione del costo del carburante applicando uno sconto di importo compreso tra 22 e 29 centesimi al litro per la benzina e tra 16 e 20 centesimi a litro per il diesel. La percentuale di sconto precisa dipende dalla zona di residenza, più vicina alla Slovenia oppure all’Austria.

Spostiamoci nel Lazio dove è prevista una detrazione IRPEF da 248 a 268 euro per redditi di importo compreso tra 35 mila e 40 mila euro e in Umbria, dove i cittadini insolventi che non hanno pagato alcune bollette troppo elevate (fino a 1.200 euro) possono richiedere prestiti non onerosi da restituire in 36 mesi. In Puglia la decisione presa per sostenere le famiglie si è spostata su un altro piano. La Regione prevede aiuti fino a 6 mila euro per chi decide di installare impianti di energia sostenibile – pannelli solari, mini eolico e solare termico.

Gli aiuti dei Comuni

La Provincia autonoma di Trento ha, invece, optato per aiuti economici sull’energia elettrica in favore di cittadini con reddito annuale inferiore a 55 mila euro. Parliamo di importi variabili tra 200 e 400 euro che permetteranno un notevole risparmio.

Concludiamo con l’iniziativa del Comune di Milano che prevede una riduzione della TARI del 4% per tutte le utenze domestiche e del 3,5% per quelle non domestiche. Per scoprire se il proprio Comune ha attivato misure simili o i bandi per i bonus spesa basterà accedere al portale ufficiale della propria città di residenza.

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