Sushi: facciamo attenzione all’igiene degli All You can eat, la scoperta

Sashimi, sushi e tanto altro: ecco cosa avviene nei ristoranti con formula All You can eat, per fortuna non tutti.

Grazie ad Altroconsumo, abbiamo sempre uno sguardo su ciò che bisogna consumare tranquillamento o cosa invece, potrebbe essere nocivo alla nostra igiene, proprio come alcune mascherine FFP2. Bisogna capire fin dove pagare poco, equivalga davvero ad un guadagno.

Sushi (Pixabay)
Sushi (Pixabay)

Questa volta non c’è un ristorante in particolare a finire nel mirino, ma proprio la formula All You can eat, che non convince chi effettua gli studi su ciò che mangiamo. Sashimi, sushi ed altri tipi di composizioni, ci vengono offerte con questo tipo di strategia di marketing, ma a perderci non dobbiamo però essere noi che consumiamo.

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Sushi: conviene davvero l’All You can eat?

In realtà infatti, ci ricordiamo della formula su “Tutto ciò che riesci a mangiare”, legata al sushi, perché quest’ultimo è conosciuto per essere poco economico, oltre che molto buono. Ma in realtà tra ristoranti di cibo giapponese e cinese, si possono gustare anche ricette per zuppa di miso, involtini primavera e tante altre pietanze esotiche, senza pagare moltissimo, visto che per questa formula si mangia molto, però pagando un fisso.

A far riflettere, sono le ricette a base di pesce offerte ad un prezzo stracciato. Non da molto, i Nas hanno trovato tutt’altro che sushi in un ristorante, ma non sarà quello, l’ultimo episodio. L’indagine di Altroconsumo si è svolta tra Roma e Milano su ben 20 locali. Ovviamente su ogni numero alto di campione, lo stesso Altroconsumo ricorda che non si può immaginare solo il peggio, perché ci sono anche ristoranti dove la qualità del cibo e soprattutto l’igiene dei locali non è scarso e si può mangiare tranquillamente.

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Tra i parametri considerati da Altroconsumo ci sono senz’altro la pulizia dei tavoli, dei servizi igienici e il rispetto delle norme anti-Covid. Ebbene soltanto in un terzo dei ristoranti visitati, c’è stata l’osservanza delle norme con tanto di richiesta di Green Pass e misurazione della temperatura. Almeno per quanto riguarda l’igiene, sia di divise che mascherine del personale, che degli stessi locali e bagni, i risultati sono sembrati abbastanza buoni. Roma, è risultata poi più sicura per pulizia di tavoli e bicchieri rispetto a Milano.

Qui, tre ristoranti, dai tamponi effettuati su queste componenti, è stato rilevato un alto numero di batteri. Il problema vero però qual è stato: la temperatura di servizio. Infatti questa, la temperatura del cuore del nigiri era superiore ai 20°, mentre per scongiurare la formazione di batteri o microrganismi patogeni, ce ne vogliono 10 se non meno. Pochissimi i buoni risultati infine, in entrambe le città, quando sono state controllate alghe e nigiri. In molti ristoranti, queste pietanze non erano esenti da patogeni pericolosi per la salute come Escherichia coli e stafilococchi. Per questo forse, se non si avesse la possibilità di trovare qualcosa con costi non eccessivi, sarebbe meglio fare molta attenzione ai posti in cui si va a consumare.

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