Shock al ristorante giapponese: altro che sushi, ecco cosa hanno trovato i Nas

Sporcizia diffusa, alimenti scongelati a terra, norme igienico-sanitarie completamente bypassate. Scattano i sequestri al ristorante.

Sushi ristorante giapponese
Foto © AdobeStock

Una cucina particolare quella giapponese ma che, negli ultimi anni, ha iniziato a prendere piede in modo particolare. Non solo pranzi e cene ma anche aperitivi, happy hour e rinfreschi. Il gusto tutto orientale di piatti come il sushi, yakitori, dorayaki e sashimi da anni affascina anche l’Occidente, tanto che nelle grandi città europee non è raro incontrare un ristorante giapponese praticamente in ogni quartiere. La cucina nipponica più antica, il washoku (precedente al rinnovamento del periodo Meiji, nella seconda metà dell’Ottocento) è addirittura patrimonio dell’umanità per l’Unesco.

Ecco perché ritrovarsi faccia a faccia con determinati fatti di cronaca non fa onore alla millenaria tradizione dell’arte culinaria del Sol Levante. Quello che è accaduto a Torino rientra in questa categoria di avvenimenti, dal momento che la titolare di un ristorante giapponese è stata denunciata per il mancato rispetto delle norme igieniche all’interno del suo locale. I carabinieri di Torino, infatti, hanno constato con sgomento le condizioni della cucina, dove le più basilari condizioni igienico-sanitarie pare fossero del tutto assenti.

Torino, zero norme igieniche nel ristorante giapponese: scatta la denuncia

All’interno dell’area cucina i militari, in collaborazione con i Nas di Torino e con il personale della Asl 3, hanno constato la presenza di cibo in pessimo stato di conservazione, oltre che di sporcizia. In particolare, carne e pesce sarebbero stati conservati malamente e, in alcuni casi, lasciati scongelare a terra. La titolare, una donna di nazionalità cinese di 39 anni, è stata ritenuta responsabile di detenzione di cibo per la somministrazione ai clienti nella misura di 750 chili. Cibo che, naturalmente, è stato prontamente sequestrato dalle Forze dell’ordine.

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Congelamento e decongelamento degli alimenti, secondo i militari, avveniva in maniera arbitraria. Alcuni chilogrammi di cibo, soprattutto carne e pesce, sarebbero stati sottoposti al procedimento di abbattimento termico. In particolare, ben 50 chili di prodotti ittici, alcuni dei quali ritrovati sul pavimento sotto gli scaffali a scongelare. Alla donna è stata contestata anche la presenza di sporcizia diffusa, sia nella cucina che all’interno del magazzino, dove sarebbe stata riscontrata anche la mancata etichettatura degli alimenti, come richiesto dalla rintracciabilità. La Asl ha già disposto interventi per il ripristino dei requisiti minimi di igiene. Difficile, comunque, attirare nuovamente clienti…

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