Concorsi pubblici, il requisito dell’altezza minima sotto processo: cosa occorre sapere

Il requisito dell’altezza minima richiesto nei concorsi pubblici deve essere motivato e differenziato tra uomini e donne. Conosciamo i criteri che spiegano la richiesta.

Secondo la Giurisprudenza, il requisito dell’altezza minima deve essere giustificato correttamente per non diventare discriminazione sul lavoro. E’ utile sapere, dunque, le direttive che disciplinano il parametro.

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La partecipazione ai Concorsi Pubblici rappresenta un’importante opportunità occupazionale. Periodicamente vengono attivati bandi di varia natura che consentono l’accesso a diverse occupazioni. Ogni concorso prevede specifiche modalità di presentazione della domanda, precisi iter di selezione dei candidati e richiede la soddisfazione di requisiti necessari per lo svolgimento dell’occupazione per cui ci si candida. Tra i requisiti ne troviamo uno particolare, quello dell’altezza minima. Parliamo di un parametro che deve seguire alcune direttive per non rischiare di discriminare i possibili candidati violando il codice delle pari opportunità.

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Concorsi pubblici, prima direttiva sull’altezza minima

La Cassazione ha recentemente emesso una sentenza secondo la quale il requisito dell’altezza minima per un’occupazione non è un valore astratto utilizzabile senza una precedente verifica sul piano pratico e come parametro di accesso uguale per uomini e donne. Il parametro non è utilizzabile per confrontare l’idoneità al lavoro del genere femminile e maschile data la diversità di altezza tra uomo e donna. E’ necessario, dunque, valutare distintamente l’accesso all’occupazione usando come requisito l’altezza minima quando si hanno come riferimento un uomo e una donna. In caso contrario si metterebbe in atto una discriminazione di genere.

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Altezza minima e mansione, una correlazione è necessaria

Nei concorsi pubblici può essere inserito come requisito l’altezza minima solamente se tale caratteristica incide sulla mansione per cui è stata indetta la selezione. La Cassazione, dunque, impone una valutazione caso per caso in modo tale che un deficit dell’altezza non sia discriminante in maniera generale. Occorre verificare che l’altezza incida realmente sull’efficienza lavorativa del candidato per poter inserire tale requisito. Un esempio è il lavoro del Vigile del Fuoco dove l’altezza è un parametro importante per le mansioni svolte.

Quando il requisito non è ammissibile

La Cassazione ha ritenuto illegittimo inserire il parametro dell’altezza come requisito per i concorsi pubblici di capotreno e reclutamento delle Forze Armate. Le capacità fisiche del candidato non possono essere valutate solamente in base all’altezza ma in base alla prestanza fisica generale. Ci saranno selezioni da superare ma l’accesso al concorso non deve discriminare alcun possibile candidato. I posti pubblici, dunque, sono tutelati ma non quelli privati. Per diventare guardia giurata, ad esempio, è possibile che l’altezza diventi requisito imprescindibile a causa di alcune mansioni svolte.

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