Ritrova buono fruttifero di 36 anni fa: valeva 50 milioni di Lire, e oggi?

I parenti di un’anziana signora di 111 anni della provincia di Cosenza hanno ritrovato un buono fruttifero postale piuttosto corposo. I risvolti dell’incredibile vicenda

Buono fruttifero postale
Fonte Adobe Stock

Ritrovare dei buoni fruttiferi postali datati al giorno d’oggi può essere un’autentica fortuna. Storie di questo tipo sono piuttosto in auge nell’ultimo periodo, così come i bracci di ferro con Poste Italiane per farsi corrispondere l’esatto valore del titolo.

Stavolta la protagonista è una signora di 111 anni di Casali del Monaco in provincia di Cosenza. Classe 1910 l’anziana donna si è ritrovata a possedere un buono fruttifero senza ricordarlo.

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Ad onor del vero il ritrovamento è opera dei suoi parenti. Dunque, da un’autentica casualità è iniziata una diatriba per rivendicare la cospicua somma del buono di 50 milioni di lire emesso nel 1986.

In seguito alla richiesto di rimborso, il calcolo di Poste Italiane ammontava a circa 378mila euro. Non convinti della situazione, la famiglia della longeva signora hanno deciso di rivolgersi a Giustitalia (associazione di consumatori e utenti).

Quest’ultima dopo un attento esame giuridico ha potuto appurare che la cifra spettante corrisponde a più del doppio rispetto a quella proposta dall’istituto postale. Infatti i tassi di interesse da applicare sono quelli stampati sul retro del buono. 

Un vero e proprio gruzzoletto, ma la vicenda resta complicata. Occorre infatti considerare la capitalizzazione al netto della ritenuta fiscale per ciascuno dei primi 20 anni di durata dei buoni è considerata illegittima. Questo perché verrebbe anticipato il momento impositivo previsto dalla normativa primaria.

Secondo l’articolo 26 del Dpr 600 del 1973 l’applicazione della ritenuta avviene in base al principio di cassa e non a quello di maturazione. Gli interessi lievitano ogni due mesi e vengono incassati dal sottoscrittore solo nel momento in cui si reca all’ufficio postale per riscuotere il montante.

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In virtù di ciò la somma totale che spetterebbe all’anziana signora secondo l’analisi di Giustitalia è di 947.560,00 euro. Qualora dovesse riuscire ad incassare il tesoretto, la donna sarebbe disposta a donarne una parte per favorire la distribuzione del vaccino anti-covid in diverse strutture del territorio regionale. 

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