Buoni fruttiferi postali: dematerializzati o cartacei? C’è un motivo importante nella scelta

Vediamo perché conviene scegliere i buoni fruttiferi postali dematerializzati a scapito di quelli cartacei. Alla base c’è un motivazione che in pochi considerano

Buoni fruttiferi
Fonte Adobe Stock

I buoni fruttiferi emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e messi sul mercato da Poste Italiane sono di gran lunga il prodotto di investimento preferito dagli italiani. Alla base di ciò c’è il fatto che sono garantiti dallo Stato e non hanno costi di sottoscrizione e di rimborso.

Tuttavia è bene saper scegliere in questi casi. Esistono infatti due tipologie di buoni, quelli dematerializzati e quelli cartacei. I primi presentano alcuni vantaggi sostanziali rispetto ai secondi. Andiamo ad analizzare a fondo questa situazione, cercando di capire perché convengono di più.

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Buoni fruttiferi postali dematerializzati e cartacei: le differenze a confronto

In pratica quando si sottoscrive un bpf cartaceo, si riceve un ticket che deve essere poi presentato sia per il rimborso anticipato che a scadenza. Quindi va conservato gelosamente per evitare problemi.

Quelli dematerializzati invece consistono in una scrittura contabile effettuata sul conto di regolamento che può essere il semplice conto corrente BancoPosta o il libretto di risparmio postale. 

Nel caso si opti per questa soluzione, il titolo deve avere la stessa intestazione del conto di regolamento, dove avviene il rimborso. Quindi il suddetto c/c non può estinguersi se c’è un buono in essere. In sostanza con i buoni fruttiferi non dematerializzati, non si incorre nel rischio prescrizione. 

Possibilità che esiste per i buoni cartacei e che può essere scongiurata in solo modo. Il titolare deve recarsi alle Poste entro un determinato tempo dalla scadenza dello stesso (10 anni). Non compiendo questo passaggio non si può riscuotere né la cifra investita nel titolo né gli interessi.

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Dopo 10 anni dalla scadenza la cifra non riscossa si prescrive in favore del fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Ciò serve per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie senza essere risarciti. Prima di tale data, gli importi si prescrivevano invece in favore del Ministero stesso.

Una differenza che fa emergere chiaramente la maggior sicurezza dei buoni fruttiferi postali dematerializzati, in quanto al termine del periodo previsto vengono rimborsati direttamente sul conto di regolamento.

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