Regalare contanti, i limiti previsti dalla Legge: violarli costa molto caro

Per regalare contanti ad amici e parenti senza indispettire il Fisco occorre conoscere e rispettare i limiti e le restrizioni previste dalla Legge.

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L’obiettivo è limitare l’uso del contante per impedire l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. L’Italia cerca di raggiungere lo scopo incentivando l’uso del POS e dei pagamenti elettronici e e aumentando i controlli del Fisco sui movimenti bancari e postali effettuati dai contribuenti. Verifiche, registrazione delle transazioni, confronto tra dichiarazioni dei redditi e operazioni effettuate, questo è il contesto che ci circonda e occorre rimanere entro i paletti dell’Agenzia delle Entrate per non rischiare sanzioni. Come comportarsi, dunque, nel momento in cui si vogliono regalare soldi ai figli, ai nipoti oppure ad un amico che si laurea, si sposa o si trova in un momento di difficoltà?

Regalare contanti, le regole da rispettare

Regalare contanti rientra nell’atto di una donazione, un contratto stipulato tra due parti, chi dona e chi riceve. Nello specifico, può denominarsi contratto a titolo gratuito perché solamente una parte “perde” dei soldi senza chiedere nulla in cambio. Le direttive generali sul regalare contanti impongono due differenti limiti, formali e sostanziali.

I limiti formali riguardano la modalità utilizzata per effettuare la donazione. Occorre, dunque, tener conto della forma della donazione e della quantità di contante coinvolto. I limiti sostanziali, invece, riguardano l’entità dell’importo e la tutela dei famigliari più stretti.

Cosa occorre sapere sui dettagli dei limiti

La somma massima da donare in contanti è di 999,99 euro dal 1° gennaio 2022. Se si intende superare tale cifra occorrerà utilizzare mezzi tracciabili quali bonifici o assegni. Non rispettando la direttiva si rischia di essere sanzionati per importi variabili tra mille e 50 mila euro. In più, volendo donare dai mille euro in su occorrerà scegliere una forma precisa, l’unica accettabile. Il riferimento è all’atto notarile come certificazione dell’avvenuto passaggio di denaro come regalo da una parte all’altra. La presenza del notaio si rende indispensabile per qualunque donazione di importo non modico intendendo una cifra elevata in relazione al reddito del donatore.

Esiste, poi, la donazione indiretta usata per soddisfare uno scopo preciso. I genitori che donano 100 mila euro al figlio per comprare un immobile, ad esempio, non devono interpellare un notaio ma sarà necessario che l’atto di acquisto venga regolarmente registrato a giustificazione della transizione di denaro.

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Quanti soldi posso regalare?

Non è previsto un limite massimo di contanti da regalare purché si rispettino le direttive generali. Eppure, i limiti sostanziali, prevedono il rispetto di una regola precisa volta a tutelare gli eredi stretti del donatore. I legittimari – coniuge e figli – non devono subire perdite ingenti dalla donazione. La Legge stabilisce una quota minima che gli eredi dovranno necessariamente avere dopo la morte del donatore che non potrà essere ignorata da un testamento. La quota varia a seconda del patrimonio del defunto e del numero di eredi.

E’ importante sottolineare come gli eredi possono contestare le donazioni solo dopo la morte del donante. Le verifiche sul patrimonio consentiranno di stabilire la quota legittima di cui entrare in possesso.

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