Innamorati del caffè? Alcuni farmaci potrebbero non andarci d’accordo

Per noi italiani è una tradizione più che una semplice bevanda. Eppure, secondo alcuni ricercatori, il caffè potrebbe interferire con qualcosa.

Caffè interferenza farmaci
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C’è solo un aroma inconfondibile per tutti gli italiani. Quello del caffè naturalmente. Ma non è solo questione di odore e sapore. Il palato nostrano è in grado di percepire chiaramente quale miscela sia davvero gradevole e quale, invece, non soddisfa gli standard implicitamente richiesti quando si ordina un espresso. Questo per dire che il caffè, per quanto non si tratti di una bevanda prettamente italiana, ha finito per diventare parte integrante della nostra cultura gastronomica. In effetti, alzi la mano chi, potendo farlo, non finisca almeno il pranzo sorseggiando quella che è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.

Bere caffè è quindi più una tradizione che un’abitudine. E guai a toccare le tradizioni. Rinunceremmo a qualsiasi altra cosa ma non a quello che riteniamo essere parte integrante della nostra cultura. E molte persone finiscono per bere diversi caffè al giorno, magari perché svolgono un lavoro stressante o dal prolungato sforzo fisico-mentale. Tuttavia, soprattutto chi beve quello gorgogliato dalla macchinetta, è bene che sappia i possibili effetti collaterali dell’assunzione di troppa caffeina. Anche perché, come riferisce ProiezionidiBorsa.it, alcuni farmaci potrebbero risultare incompatibili con la bevanda.

Caffè e farmaci, non sempre il binomio funziona: ecco perché

Abbiamo visto che un consumo moderato di caffè non provochi controindicazioni. Anzi, potrebbe in qualche modo generare effetti positivi sull’organismo. Tuttavia, dal momento che il troppo finisce sempre per stroppiare, è consigliabile non esagerare con il consumo. Peraltro, la bevanda potrebbe interferire in modo decisivo con l’azione di alcuni farmaci o integratori. A riferirlo è Humanitas Research Hospital, secondo il quale il disturbo potrebbe essere notato nell’azione di alendronato, ovvero un farmaco utilizzato per la cura dell’osteoporosi. Stesso discorso per gli integratori a base di ferro, la cui efficacia potrebbe essere ridotta proprio dall’assunzione fuori misura del caffè.

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Posto che anche il consumo di tale bevanda può essere concordato con il medico curante, lo stesso vale anche per l’assunzione di farmaci e/o integratori. L’abuso di caffè qualche controindicazione potrebbe portarla, dai bruciori di stomaco all’insonnia, passando per palpitazioni e tremori. Tuttavia, come detto, è possibile che un consumo moderato aiuti a tenere in forma l’organismo. Anche l’eventuale interferenza con altre assunzioni andrebbe accertata. Per questo il consiglio resta quello die vitare il fai-da-te e spiegare sempre al medico curante la natura della nostra alimentazione, inclusi gli strappi alla regola sul consumo di caffè. Tutto va ponderato ma anche il buonsenso può dare una mano. Anche quando non lo si immagina.

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