Buoni fruttiferi postali, sapevi che c’è un importo minimo?

Buoni fruttiferi postali, strumento preferito dagli italiani perché così semplici da avere: ma qual è la soglia minima?

Buoni fruttiferi postali (Fonte foto: web)

Un ottimo modo per conservare i propri risparmi, guadagnandoci anche qualcosa. Gli italiani, amano i buoni fruttiferi postali a tal punto da raggiungere quota 4.169 miliardi come risparmio privato, ad inizio 2020. Ma ci sono regole che spesso ci sfuggono e costituiscono delle vere e proprie sorprese, al momento in cui ci rechiamo allo sportello. Ad esempio, c’è un limite non scritto da rispettare per i versamenti, ed anche i buoni ne hanno.

Il risparmio è come detto, un’arma che in Italia non è solo di moda, ma la fa essere il Paese con la media più alta di tutta l’Europa. Lo stesso metodo però diventa poi addirittura preoccupante, perché c’è chi ha un risparmio più alto dello stesso PIL, segno che non c’è mai investimento e la ricchezza privata non trasferendosi all’economia reale, perde molto potenziale.

Buoni postali: ecco l’importo minimo

Se vogliamo sapere come mai c’è una soglia, dobbiamo capire di cosa stiamo parlando. Ebbene, i buoni fruttiferi postali, sono messi a disposizione dallo Stato, come prodotti di investimento ed hanno un unico distributore: Poste Italiane. La tassazione è agevolata per questo strumento.

Vale a dire che solo il 12,5% viene pagato come tassa su di essi. Vi sono anche di diversi tipi, ad oggi è possibile effettuare una scelta tra buoni a tasso fisso, a tasso crescente o calcolati su alcuni indici finanziari. Inoltre, ne esistono anche di dedicati ai minorenni. Qui, ti segnaliamo le scelte migliori per settembre, sui buoni fruttiferi.

Il fatto che li rende così appetibili sono sia la semplicità con cui si possono gestire, che appunto la soglia minima di accesso a cui faremo riferimento. Differentemente a quanto accade con altri strumenti, qui ad un risparmiatore bastano 50 euro per procurarsi una sottoscrizione.

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In questo modo, davvero tutti possono iniziare a risparmiare e prender parte a piani di accumulo economico, seppur minimi. Le banche, negli anni, hanno pensato a strumenti che si avvicinano molto ai buoni fruttiferi, come conti e certificati di deposito che ne presentassero simili caratteristiche. Questo, proprio perché lo strumento sembra piacere e non poco ai contribuenti.
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