Pensione, occhio al cedolino: la verità è tutta lì, cosa vi stanno togliendo

Brutte notizie in arrivo per molti pensionati che si ritrovano a dover fare i conti con un ulteriore taglio dell’importo. Ecco cosa sta succedendo.

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Il lavoro nobilita l’uomo, offrendo la possibilità di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a far fronte alle varie spese quotidiane. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare all’abbigliamento, d’altronde, sono tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio. Allo stesso tempo non si può negare come spesso si riveli essere anche fonte di preoccupazione, per via dei vari impegni e scadenze da rispettare. Non stupisce, quindi, che siano in molti ad essere in attesa di sapere quali misure verranno introdotte con la riforma delle pensioni, in modo tale da conoscere i requisiti necessari per accedere a tale trattamento.

Per poter andare in pensione, infatti, bisogna essere in possesso di determinati requisiti sia dal punto di vista anagrafico che contributivo. Tutti elementi che vanno anche ad incidere sulla determinazione dell’importo stesso dell’assegno pensionistico. Proprio soffermandosi su quest’ultimo, bisogna sapere che sono tanti i pensionati che, con l’arrivo del cedolino di agosto, si ritrovano a dover fare i conti con un ulteriore taglio, per via di alcune somme indebitamente percepite. Ma di cosa si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Pensione, occhio al cedolino: tagli per quattordicesima e importo aggiuntivo

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Grazie al comunicato Inps del 22 giugno 2021, l’ente ha reso noto che molti pensionati si ritrovano a dover fare i conti con un ulteriore taglio dell’importo. Ad incidere sul cedolino a partire da luglio, infatti, saranno le quote indebitamente ricevute della quattordicesima per gli anni 2018 e 2019, così come dell’importo aggiuntivo, ex legge 388/2000.

Come si evince dal comunicato, l’Inps ha effettuato la verifica delle somme aggiuntive erogate in via provvisoria per gli anni 2018 e 2019, sulla base del reddito consolidato riferito al 2018. In seguito alle opportune verifiche, quindi, l’ente provvede, a partire da luglio, a tagliare l’importo delle pensioni dei soggetti interessati, al fine di recuperare le somme indebitamente percepite.

In particolare “Le somme risultate indebite a titolo di quattordicesima saranno recuperate in 24 rate, mentre le somme risultate indebite a titolo di importo aggiuntivo ex legge 388/2000 saranno recuperate in 12 rate“.

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Ma non solo, a ridurre l’importo dell’assegno pensionistico si annoverano le trattenute Irpef, ma anche le addizionali regionali e le addizionali comunali concernenti il 2020. A questi si va ad aggiungere la trattenuta per l’addizionale comunale in acconto per il 2021, che è iniziata a marzo 2021 e si concluderà a novembre dell’anno in corso.

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