Tutto sul ricco assegno di ricollocazione: cos’è e chi ne ha diritto

In tempi di lavoro precario in tutti i sensi, l’Assegno di ricollocazione (Adr) diventa di importanza fondamentale. Ecco di che si tratta.

Assegno di ricollocazione
Foto © AdobeStock

Una situazione lavorativa come quella attuale rende sicuramente importante rendere noto quali siano gli strumenti migliori per superare la tempesta. Ad esempio, fra le misure pensate per aiutare chi ha perso il proprio lavoro a riposizionarsi nel mercato degli impieghi, c’è il cosiddetto Assegno di ricollocazione (Adr). Un provvedimento pensato appositamente per situazioni di questo tipo, notevolmente incrementate a causa della pandemia. L’addizione è abbastanza semplice: l’assegno consente di pagare dei servizi specifici per l’assistenza personalizzata nella ricerca di un lavoro.

In pratica, la somma data dall’Assegno di ricollocazione, può essere spesa per enti accreditati ai servizi per il lavoro, così da agevolare la ricerca di un impiego. La misura è stata pensata dall’Agenzia nazionale politiche per il lavoro (Anpal) e costituisce un plus per evitare di accumulare al danno del lavoro assente anche la beffa del pagamento dei servizi tecnicamente di aiuto.

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Assegno di ricollocazione: chi può richiederlo

Ma come funziona l’Assegno di ricollocazione? Si tratta innanzitutto di una misura politica attiva gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro. La coordinazione di Anpal si avvale della cooperazione sia delle Regioni che delle Province autonome. Non tutti gli enti accreditati hanno attivo un servizio di questo tipo. Tuttavia, coloro che lo forniscono, sono tenuti a comunicarlo direttamente ad Anpal, così da agevolare la fruizione. Chi riceve l’assegno, infatti, potrà recarsi direttamente all’ente, ricevendo un tutor e un’assistenza mirata. Il suo profilo, infatti, verrà posizionato direttamente presso potenziali datori di lavoro. Inoltre, il candidato riceverà assistenza anche durante le fasi di preselezione e inserimento.

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Qualora il candidato venga assunto, l’importo verrà riconosciuto direttamente all’ente che ha fornito il servizio, con valore in base al contratto stipulato. Il bonus prevede un incentivo fino a 5 mila euro. Come detto, si varia in base al contratto: da 250 euro a 1.250 euro per contratti da 3 a 6 mesi. Da 500 euro a 2.500 euro per oltre 6 mesi. Da 1.000 euro a 5.000  per contratti a tempo indeterminato, incluso l’apprendistato. Per quanto riguarda i beneficiari, la richiesta per l’Assegno di ricollocazione dev’essere inoltrata online tramite il portale Anpal. In alternativa, si potrà procedere tramite i Centri per l’impiego o i Patronati. In allegato, dovrà essere fornita la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (Did).

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