Truffa commercianti di gioielli attraverso il Rip Deal: come funziona

Scovato un finto commerciante di gioielli che raggirava le vittime avvalendosi del Rip Deal. Vediamo il losco piano nel dettaglio

Rip Deal
Fonte Pixabay

Si spacciava per un commerciante interessato all’acquisto online di gioielli, orologi e oggetti di valore. Adescava le sue vittime sul web e una volta instaurato un rapporto di fiducia, organizzava degli incontri in cui metteva a segno i suoi colpi attraverso la tecnica del Rip Deal.

A rendere ancor più sconcertante il tutto è che a compiere queste truffe è stato un ragazzo di appena 25 anni di origine bosniaca residente nella Capitale. Fortunatamente grazie al lavoro degli investigatori è stato possibile risalire al giovane e mettere fine una volta per tutte ai raggiri. 

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Rip Deal: tutti i passaggi della losca truffa

Il primo passo era quello di contattare i venditori millantando esperienza nel campo. Per ovvie ragioni si avvaleva di documenti falsi, in modo tale da non poter essere reperibile una volta che la vittima si accorgeva dello spiacevole trucchetto.

Inizialmente fissava gli appuntamenti presso un ristorante per poi tirarsi indietro dicendo di non sentirsi al sicuro. Di lì in avanti iniziavano le trattative pe trovare una location “migliore” e alla fine magicamente sbucava fuori un fantomatico ufficio.

In realtà si trattava di un luogo preso in affitto per l’occasione (rigorosamente attraverso documenti finti) con le modalità del business center. A quel punto accoglieva il diretto interessato mettendo in pratica tutti i convenevoli del caso.

Poi, con la scusa di far visionare i gioielli a degli esperti presenti in altre stanze, si allontanava lasciando come “garanzia” il soprabito, una borsa e una valigetta con all’interno banconote in seguito risultate false. Queste venivano mostrate preventivamente e fugacemente alla vittima in modo tale da rassicurarla.

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A quel punto non rimaneva che darsela a gambe con il lauto bottino. I malcapitati turno non vedendo più tornare l’acquirente capivano la situazione chiedendo informazioni ad altre persone presenti nello stabile.

Grazie al meticoloso lavoro degli agenti del III Distretto Salario-Parioli del Commissariato di Porta Pia è stato possibile ricostruire i molteplici eventi e trovare le prove per incastrare il furfante. Nella sua abitazione sono state trovate banconote false per un ammontare di 600.000 euro, che utilizzava per gettare fumo negli occhi delle vittime.

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