Pensioni, brutte notizie: perché l’assegno di luglio sarà più povero

Brutte notizie in arrivo con la pensione di luglio. Molti pensionati, infatti, dovranno fare i conti con un assegno più povero del solito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Pensione quattordicesima
Foto © AdobeStock

Il lavoro nobilita l’uomo, offrendo la possibilità di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a far fronte alle varie spese quotidiane. Allo stesso tempo si rivela essere, molto spesso, anche fonte di problemi, a causa dei vari impegni e scadenze da rispettare. Proprio per questo motivo non crea stupore il fatto che siano in molti a non vedere l’ora di andare finalmente in pensione.

Quest’ultimo, d’altronde, si rivela essere un traguardo molto importante, con molti che continuano, pertanto, a volgere un occhio di riguardo alla prossima riforma delle pensioni. In attesa di scoprire quali novità verranno introdotte in tal senso dal governo, a destare particolare interesse è il cedolino di luglio, che porta con sé delle brutte notizie per i pensionati. In molti, infatti, dovranno fare i conti con un assegno più povero del solito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Pensioni, brutte notizie: assegno di luglio più povero per il recupero di somme indebite

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Pessime notizie per molti pensionati che a luglio si ritroveranno a fare i conti con un assegno più povero. Come si evince dal comunicato Inps del 22 giugno 2021, molti dovranno fare i conti un taglio dell’assegno per via del recupero delle quote indebitamente ricevute della quattordicesima per gli anni 2018 e 2019, così come dell’importo aggiuntivo, ex legge 388/2000.

Le somme risultate indebite a titolo di quattordicesima – si legge nel comunicato – saranno recuperate in 24 rate, mentre le somme risultate indebite a titolo di importo aggiuntivo ex legge 388/2000 saranno recuperate in 12 rate“. Ma non solo, sempre con il cedolino di luglio, oltre all’IRPEF, verranno trattenute le addizionali regionali e le addizionali comunali riguardanti il 2020. Da non dimenticare, poi, la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2021, avviata a marzo 2021 e che si concluderà a novembre del 2021.

Tra le altre voci, poi, si annovera il recupero delle ritenute IRPEF relative al 2020, in caso di conguaglio negativo. Entrando nei dettagli, ricordiamo che per i pensionati che percepiscono un assegno fino a 18 mila euro l’anno con un ricalcolo Irpef che determina un conguaglio negativo superiore a 100 euro, il prelievo a rate viene esteso fino a novembre.

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Per redditi annui di importo superiore a 18 mila euro, o inferiore a 18 mila euro con un debito entro i 100 euro, invece, “il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo, con azzeramento delle cedole laddove le imposte corrispondenti siano risultate pari o superiori alle relative capienze”.

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