Cashback contro alla rovescia, l’apocalisse finale: cosa succederà fino al 30 giugno

Sono gli ultimi giorni per il cashback. Fine giugno sancirà la fine della prima tornata dell’iniziativa del Governo Conte.

Cashback
Cashback (Adobe)

Gli ultimi giorni di cashback sono ormai alle porte. La scadenza per la prima tornata dell’iniziativa voluta fortemente del Governo Conte è il prossimo 30 giugno. Da quel giorno in poi si azzereranno i contatori del concorso per ripartire fino al prossimo 31 dicembre. Sarà una corsa contro il tempo per chi non ha ancora completato le 50 operazioni, il minimo richiesto per accedere al rimborso del 10% di quanto speso per tutto l’arco dell’iniziativa. Attenzione però al rischio ludopatia, con i cittadini presi dalla smania di raggiungere l’obiettivo e invogliati a spendere e spendere.

Il programma, nato con l’intento di privilegiare gli acquisti di beni e servizi tramite carta di credito o bancomat, e per dare una spallata decisiva all’evasione fiscale, diminuendo di gran lunga la circolazione di denaro contante, arriva quindi alla fine della sua prima fase. Il primo periodo è stato caratterizzato, cosi come si ricorderà dall’azione sempre più diffusa da parte di cosiddetti furbetti. Questi in casi specifici, come ad esempio l’occasione del rifornimento carburante per la propria auto, ne hanno inventate davvero di tutti i colori per accrescere il numero delle operazioni effettuate ed accedere di conseguenza al superbonus a disposizione.

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Cashback al via il conto alla rovescia finale: il trucco del rifornimento ed il superbonus.

Furbettu Cashback
Furbetti Cashback (Adobe)

Uno dei trucchi maggiormente utilizzati da quelli che abbiamo definito furbetti del cashback è sicuramente quello legato ai distributori automatici di carburante. In quell’occasione, infatti, pur di accumulare operazioni su operazioni, numerosi cittadini hanno iniziato a produrre una serie di micro operazioni al posto di un’unica transazione. Per rifornire la propria auto con 10 euro di carburante, ad esempio, invece di una unica operazione per l’appunto da 10 euro, se ne facevano 5 da 2 euro, oppure 10 da 1 euro.

Come mai, vi chiederete. Semplice, per avere la possibilità di accedere all’estrazione del Superbonus finale da 1500 euro, assegnato ai primi 100mila in classifica per numero di operazioni effettuate. Oggi, il conto alla rovescia per la fine dell’iniziativa e la corsa a completare per lo meno le cinquanta operazioni necessarie per accedere al 10% sugli acquisti effettuati. Il rischio attuale è quello di una corsa contro il tempo a suon di operazioni, un vero e proprio accenno di ludopatia, l’idea fissa di dover spendere per provare a portare a casa il vantaggio economico.

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La testimonianza che segue è davvero emblematica: “Al supermercato compro il necessario per la giornata, così all’indomani sono costretto a tornarci per prendere altro. Magari se c’è un negozio di casalinghi vicino al supermercato, vado lì a comprare lo scottex, così ho la doppia transazione” . Chi viaggia in autostrada ha invece raccontato: “Stacco il telepass ed esco e rientro a ogni casello per tutti i duecento chilometri di autostrada. Così non spendo di più, ma accumulo decine di transazioni”. Casi davvero al limite, no?

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