Cashback, 886 transazioni da 17 centesimi: i furbetti non li ferma nessuno (forse)

Numeri da record, quelli registrati dai cosiddetti furbetti del Cashback, con migliaia di transazioni da pochi centesimi.

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Lo scorso 8 dicembre è iniziato ufficialmente il programma cashback, con lo scopo di disincentivare l’uso del contante e contrastare l’evasione fiscale. A tal fine, infatti, è previsto un rimborso del 10%, fino ad un massimo di 150 euro, a fronte di almeno 50 transazioni nel corso del semestre di riferimento. I pagamenti, ricordiamo, deve essere effettuati utilizzando strumenti elettronici, come carte di credito o debito. Ma non solo, a fare gola a molti, è il Super Cashback.

Quest’ultimo, infatti, mette in palio ben 1.500 euro per i primi 100 mila utenti che effettueranno il maggior numero di transazioni elettroniche dall’inizio del 2021 alla metà del 2022. Un incentivo che è finito al centro delle polemiche, a causa degli ormai noti furbetti del cashback. Quest’ultimi, infatti, pur di scalare la classifica, si son messi fin da subito all’opera pur di riuscire ad aggirare le regole attraverso trucchi di vario tipo. Una situazione che non passa di certo inosservata, che vede i negozianti dover fare i conti con migliaia di transazioni da pochi centesimi.

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Cashback, furbetti ancora in azione: migliaia di transazioni da pochi centesimi

Nell’ultimo periodo si è dovuto fare i conti con un vero e proprio boom dei cosiddetti furbetti del bonus cashback, che cercano di utilizzare tutti i metodi possibili pur di riuscire ad aumentare il numero delle transazioni. Ne è un chiaro esempio l’ormai noto trucco del frazionamento in tanti piccoli pagamenti per un solo acquisto. Una vicenda che non passa di certo inosservata, soprattutto per quanto riguarda i distributori di benzina, dove i soggetti in questione riescono ad agire indisturbati di notte, grazie ai servizi self service.

Migliaia le transazioni da pochi centesimi registrate nel corso delle ultime settimane, così come evidenziato da alcuni dati emessi da un’importanza azienda petrolifera. Entrando nei dettagli:

  • Carugate (MI) al primo posto con 1.092 rifornimenti in un singolo impianto con una singola carta, per un importo medio di 0,24 euro a transazione;
  • Monreale (PA), 886 rifornimenti, con  un importo medio pari a 0,17 euro a transazione;
  • A Fiumicino (RM), al terzo posto con 763 rifornimenti da 0,09 euro l’uno;
  • Caltrano (VI), 700 rifornimenti da 0,12 euro;
  • Sinnai (CA), 684 rifornimenti da 0,26 euro;
  • Paderno (MI), 658 rifornimenti da 0,08 euro;
  • Piedimonte San Germano (FR), 626 rifornimenti da 0,25 euro;
  • Noto (SR), con 624 rifornimenti da 0,30 euro;
  • Belpasso (CT), ben 617 rifornimenti da 0,35 euro;
  • Sestu (CA), 601 rifornimenti da 0,21 euro.

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Numeri indubbiamente incredibili, che dimostrano come alcuni si siano fatti prendere un po’ troppo la mano dalla situazione. Un trucco, quello dei micro pagamenti, che potrebbe però ritorcersi contro. Molti utenti, infatti, hanno di recente ricevuto un messaggio attraverso il quale viene chiesto di fornire spiegazioni in merito ad alcune transazioni sospette. I destinatari di tali comunicazioni, quindi, hanno 7 giorni di tempo per dimostrare la validità delle transazioni. Non resta quindi che attendere e vedere come si evolverà la situazione.

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