Cashback, pessime notizie per i furbetti: cosa sta succedendo davvero

Brutte notizie per i cosiddetti furbetti del bonus cashback, che si ritrovano a dover fare i conti con delle gravi conseguenze. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Cashback
Foto di Ahmad Ardity da Pixabay

L’evasione fiscale si rivela essere uno dei principali problemi del nostro Paese. Proprio per questo motivo si rende necessario l’intervento del governo attraverso misure idonee a contrastare tale fenomeno. Ne è un chiaro esempio il programma cashback, introdotto dal precedente esecutivo, con il chiaro scopo di disincentivare l’uso del denaro contante. A tal fine, infatti, è previsto un rimborso del 10%, fino ad un massimo di 150 euro, per le transazioni effettuate nel corso del semestre di riferimento, utilizzando strumenti di pagamento elettronici, quali carte di credito o debito.

Ma non solo, ad attirare in particolar modo l’attenzione degli utenti è il cosiddetto super cashback. Si tratta, in pratica, di un premio dal valore di 1500 euro, rivolto ai primi 100 mila utenti che avranno registrato il maggior numero di transazioni. Proprio tale incentivo, però, è finito spesso al centro delle critiche per via dei cosiddetti furbetti. Quest’ultimi, infatti, pur di scalare la classifica, sono disposti ad utilizzare dei trucchi di vario genere. Una situazione che non passa di certo inosservata, con gli ormai noti furbetti che rischiano di dover fare i conti con delle pessime conseguenze. Ma di cosa si tratta? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme.

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Cashback, pessime notizie per i furbetti: tutto quello che c’è da sapere

App io – Cashback (Fonte foto: web)

Brutte notizie per i cosiddetti furbetti del Super Cashback. Stanno giungendo, infatti, delle comunicazioni sull’app Io al fine di fare chiarezza su eventuali movimenti sospetti ed eliminare le transazioni non giustificate. Al fine di scalare la classifica e ottenere il tanto desiderato premio da 1500 euro, infatti, molti hanno deciso di adottare trucchi di vario genere, come ad esempio il frazionamento degli acquisti.

Una situazione che non è passata di certo inosservata, soprattutto ai negozianti che si ritrovano a dover pagare delle commissioni particolarmente salate. Proprio per questo motivo si rende necessaria l’attuazione di misure volte a contrastare tale fenomeno. A tal fine, i soggetti che potrebbero aver sfruttato il sistema delle micro transazioni, stanno ricevendo il seguente messaggio tramite PagoPa: “Le transazioni ricorrenti di importo irrisorio effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente non saranno valide per la classifica del supercashback“.

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I destinatari, quindi, avranno 7 giorni di tempo per poter dimostrare la validità delle transazioni oggetto di discussione. In caso contrario dovranno fare i conti con le relative conseguenze. Tra queste si annoverano la possibile esclusione dalla classifica del Supercashback e la cancellazione di tutte le transizioni sospette. Una situazione che potrebbe, a sua volta, portare ad una riduzione del rimborso spettante.

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