Furbetti Cashback: assalto al distributore di benzina

Il cashback torna a far parlare di se. Protagonisti, ancora una volta i soliti furbetti, quelli che si credono migliori di altri.

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Cashback (Adobe)

Continuano i fatti di cronaca che evidenziano quanto spesso gli italiani siano poco propensi a seguire una sorta di condotta etica quando si tratta di ottenere vantaggi personali. Coi come successo, purtroppo, decine e decine di volte, si abusa ad esempio, dei distributori di benzina, per effettuare numerose operazioni alla cassa automatica per fare rifornimento. Questo per aumentare il numero delle proprie operazioni per l’iniziativa cashback.

Il cashback è quella iniziativa fortemente voluta dal precedente Governo, che consente al raggiungimento delle 50 operazioni effettuate con carta di credito o bancomat per l’acquisto di beni o servizi, di ottenere un rimborso pari al 10% della somma spesa per le 50 operazioni. Non solo, i primi 100mila partecipanti all’iniziativa nella speciale classifica cashback potranno ricevere un bonus di 1500 euro. Questo è quanto. Ecco spiegato il perchè della forsennata ricerca di operazioni da registrare.

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Cashback: a Varese l’ennesimo caso di “abuso” della cassa automatica

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Furbetti cashback

Un biglietto lasciato dal titolare della pompa di benzina in provincia di Varese, presso la quale più di un cliente si tratteneva per effettuare numerose operazioni per un semplice rifornimento. Tantissime operazioni, a volte anche di centesimi di euro, per arrivare alla cifra che si vuole convertire in carburante. Intanto, però, i gestori delle pompe pagano le commissioni sulle transazioni, indipendentemente dall’importo e dal numero di queste.

Una situazione che rischia si sfuggire letteralmente di mano, che vede i gestori delle pompe vittime più che mai di questo ormai radicato malcostume. Atteggiamento che come spiegato è tutto a danno dei gestori che ci rimettono di tasca propria considerato che i guadagni, di fatto, in certi casi non esistono.

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A Varese, cosi come in quasi ogni parte d’Italia si assiste allo stesso identico atteggiamento. Un modo per superare agilmente lo scoglio delle 50 operazioni effettuate e di entrare addirittura in quella classifica che potrebbe dare diritto al bonus ulteriore. Tutto a danno dei gestori di pompe di benzina.

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