Furbetti del Cashback, ecco il “trucco” che mette in crisi i benzinai

Piccole transazioni e ravvicinate nel tempo, anche nell’arco di poche ore. La strategia per accaparrarsi il super-Cashback comincia a costar caro. Ma a quanto pare non infrange regole…

Cashback furbetti
Foto di IADE-Michoko da Pixabay

Li hanno chiamati furbetti del cashback, ma in realtà la cosa sembra più grande di quanto non sembri. Una strategia più che una furbata, una precisa linea da seguire per sfruttare un possibile piccolo vuoto normativo e completare più in fretta la scalata al maxi-rimborso di marzo. Quello da 1.500 euro, pensato per i primi 100 mila utenti registrati all’app IO che raggiungeranno il numero di transazioni previste. Il crocevia per arrivare primi sembrano essere le pompe di benzina. E quello che nei giorni scorsi era solo una variabile sospettata, sembra essere qualcosa di più.

La conferma sembra arrivare da Segrate, all’Idroscalo, hinterland di Milano. Qui un distributore di benzina, stando alla testimonianza del titolare, sarebbe stato letteralmente preso d’assalto per effettuare diverse transazioni, così da accumularne un numero sempre più ingente e cercare di accedere al super-Cashback. Un cliente, addirittura, avrebbe effettuato 11 transazioni in 48 ore. Probabilmente un record.

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Furbetti del Cashback, ecco il “trucco” che mette in crisi i benzinai

Come riferisce Il Giorno, il titolare del distributore in questione avrebbe mostrato quanto accaduto esibendo gli scontrini. Un altro problema, oltre al numero consistente di operazioni, sono anche gli importi minimi. Secondo il gestore, le somme andrebbero dai 17 ai 20 centesimi. Non certo un buon affare per i benzinai, che da tali comportamenti ricevono esclusivamente dei danni. Lui, però, non getta la croce su chi si produce in queste furbate: “Piuttosto è colpa di chi non ha pensato di porre dei paletti per prevenire questi episodi”.

Una vera e propria “febbre”, che sta producendo effetti probabilmente imprevisti ma che rischiano comunque di mettere in seria discussione l’affidabilità dell’intero sistema. Il quale, a quanto pare, si sta dimostrando fragile rispetto a questi piccoli trucchi. D’altronde, in ballo ci sono 1.500 euro di rimborso. Qualche strategia poco ortodossa per vincere la corsa era qualcosa che forse si doveva prevedere. Il sistema Cashback, invece, non esclude dai conteggi le transazioni troppo ravvicinate né posto un limite minimo di spesa. E il paradosso, quindi, è che i cosiddetti furbetti agirebbero nel rispetto del regolamento.

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