Nessuno l’ha sentita morire: che cos’è l’orditoio che ha ucciso Luana

Luana fabbrica
Luana fabbrica

La morte della giovanissima Luana D’Orazio, giovane madre di 22 anni ha scosso l’ambiente toscano e nazionale. Li dove l’industria tessile è una realtà che da lavoro a migliaia di persone, che caratterizza l’impronta manifatturiera di quei territori, che tra Prato e Pistoia danno vita ad una vera e propria isola industriale, orgoglio italiano, che purtroppo, però, spesso mostra le sue fale, soprattutto sotto il punto di vista della sicurezza.

Lo scorso febbraio Sabri Jaballah di soli 23 anni era morto schiacciato da una pressa a Montale, oggi il caso di Luana, impigliata nel rullo del macchinario al quale lavorava. Una inchiesta è stata aperta dalle forze dell’ordine, per capire cosa non abbia funzionato e perchè alcuni sistemi di sicurezza non siano entrati in funzione. La stessa fotocellula attiva sul macchinario, non ha rilevato la presenza della donna, cosi come alcuni suoi colleghi a lei vicini, non hanno notato nulla, nemmeno un rumore sospetto.

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Nessuno l’ha sentita morire: quel macchinario mortale che l’ha trascinata fino alla fine

L’orditoio, il macchinario che ha ucciso la giovane Luana, serve a preparare le strutture verticali delle tele che vanno a formare la trama di un particolare tessuto. In quel caso, il rullo presente sul macchinario ha trascinato la giovane donna fino ad ucciderla. Il suo collega, di spalle a lei, non si è accorto di nulla, quando si è girato, sorpreso di quanto accaduto, ha dichiarato di non aver udito nulla che potesse far immaginare qualcosa di simile.

“Abbiamo ricevuto i rilievi e nelle prossime ore nomineremo dei periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria –  ha dichiarato il procuratore capo Giuseppe Nicolosi – speriamo di poter eseguire presto anche l’autopsia sul corpo della giovane per cui abbiamo già dato mandato”.

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Indignazione, inoltro, dai sindacati di settore, che denunciano ancora una volta le assurde condizioni di lavoro in certe fabbriche e la mancanza di validi sistemi di sicurezza nei vari contesti industriali.

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