Pensioni, brutte notizie: perché l’assegno di maggio sarà più povero

Brutte notizie in arrivo con la pensione di maggio. Molti pensionati, infatti, dovranno fare i conti con un assegno più povero del solito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Il lavoro rappresenta senz’ombra di dubbio una componente importante della nostra vita. Proprio lavorando, infatti, è possibile procurarsi il denaro grazie al quale riuscire a soddisfare le varie esigenze quotidiane. Dall’altro canto non si può negare che si riveli essere spesso fonte di problemi, per via delle varie scadenze e impegni da rispettare. Non stupisce, quindi, che siano in tanti a non vedere l’ora di maturare i requisiti necessari per poter finalmente andare in pensione e dedicarsi alle proprie passioni.

Come noto, infatti, bisogna essere in possesso di determinati requisiti sia dal punto di vista anagrafico che tributario. Proprio per questo motivo sono in molti ad essere in attesa di scoprire quali novità verranno introdotte con la tanto attesa riforma delle pensioni che dovrebbe essere attuata dall’esecutivo a guida Draghi nel corso dei prossimi mesi. Intanto a destare particolare interesse è il cedolino di maggio, che porta con sé delle brutte notizie per i pensionati. In molti, infatti, dovranno fare i conti con un assegno più povero del solito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Pensioni, ecco perché l’assegno di maggio sarà più povero: tutto quello che c’è da sapere

Brutte notizie per molti pensionati che a maggio si ritroveranno a fare i conti con un assegno più povero. Varie, infatti, sono le trattenute a titolo di conguaglio fiscale che verranno applicate sul cedolino del prossimo mese. Oltre all’Irpef, infatti, ci si ritroverà a fare i conti con le trattenute per le addizionali regionali e comunali inerenti il 2020. A tal proposito, come si evince dal sito dell’Inps, tali trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo rispetto a quello di riferimento. Allo stesso tempo continua ad essere applicata “la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2021, avviata a marzo, che proseguirà fino a novembre 2021“.

Come già detto, inoltre, prosegue il recupero, da parte dell’istituto di previdenza sociale, delle ritenute Irpef, in caso di conguaglio negativo sul 2020. Entrando nei dettagli, è bene ricordare che per i pensionati che percepiscono un assegno pensionistico fino a 18 mila euro l’anno con un ricalcolo basato sull’Irpef che dà esito ad un conguaglio negativo superiore a 100 euro, il prelievo a rate viene esteso fino a novembre.

In presenza di redditi di pensione annui di importo superiore a 18 mila euro, o inferiore a 18 mila euro con un debito entro i 100 euro, “il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo, con azzeramento delle cedole laddove le imposte corrispondenti siano risultate pari o superiori alle relative capienze“.

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Come reso noto da un’ordinanza della Protezione Civile, fino al mese di maggio è stato approvato, a causa dell’emergenza Covid, il pagamento anticipato delle pensioni. Proprio per questo motivo a fine aprile sarà possibile recarsi presso gli uffici postali per ritirare le pensioni di maggio. Entrando nei dettagli il calendario da seguire è il seguente:

  • 26 aprile dalla A alla C;
  • 27 aprile dalla D alla G;
  • 28 aprile dalla H alla M;
  • 29 aprile dalla N alla R;
  • 30 aprile dalla S alla Z.
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