Bonus tiroide fino a 550 euro: in cosa consiste e chi ne ha diritto

Chi soffre di tiroide può ottenere un assegno fino a 550 euro al mese. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Chi soffre di tiroide non è tenuto a pagare alcuni esami: ecco quali
Visita tiroide (Fonte foto: web)

L’ultimo anno è stato segnato dall’impatto del Covid che continua purtroppo ad evere delle conseguenze negative sulla vita di tutti noi, sia dal punto di vista sociale che economico. Molti imprenditori continuano a tenere le serrande delle proprie attività abbassate, con inevitabili ripercussioni sulle tasche di molte famiglie, che si ritrovano a dover fare i conti con delle minori entrate. Nel frattempo la macchina amministrativa continua ad essere operativa, tanto da essere pronta ad inviare ben 15 milioni di avvisi di accertamento.

Proprio come la burocrazia, purtroppo, anche le malattie continuano ad avere una certa incidenza. Oltre al Covid, infatti, bisogna fare i conti anche con altre patologie, come ad esempio alcuni disturbi legati alle alterazioni della tiroide. Una situazione molto diffusa nella popolazione, tanto da portare il legislatore ad introdurre delle agevolazioni ad hoc. Tra queste proprio il cosiddetto bonus tiroide, che permette di ottenere fino a 550 euro al mese. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Bonus tiroide fino a 550 euro: tutto quello che c’è da sapere

Il Sistema Sanitario Nazionale conferisce ai malati di tiroide, se richiesto, l’esonero del ticket. Grazie al codice 056, infatti, i soggetti interessati possono eseguire diversi esami, senza alcun pagamento. Ma non solo, spesso si sente parlare del bonus tiroide, tuttavia bisogna sapere che in realtà non esiste alcuna indennità con questo nome. Con tale termine, infatti, viene chiamato, impropriamente, il riconoscimento dell’INPS di disturbi gravi e invalidanti che permettono di ottenere un assegno a cui è stata attribuita una patologia invalidante.

Come tutte le invalidità civili, quindi, anche in questo caso viene corrisposta un indennità dal valore massimo pari a circa 550 euro. L’importo, ricordiamo, varia a seconda della percentuale di invalidità che viene riconosciuta, nel caso in esame legata ad una patologia della tiroide. Entrando nei dettagli è possibile percepire:

  • 286,81 euro per invalidità minima pari al 74%;
  • 550 euro, per invalidità al 100%;
  • 520,29 euro nel caso in cui si abbia bisogno di assistenza.

Per ottenere tale indennità bisogna presentare domanda di invalidità civile all’Inps, con il medico curante che provvede ad inviare telematicamente all’istituto di previdenza un certificato. La domanda può essere presentata rivolgendosi ad un patronato, oppure telematicamente. Il soggetto richiedente viene quindi convocato per una visita medica.  Una volta in possesso di tutta la documentazione sanitaria e amministrativa, la Commissione ASL rilascia un verbale con l’attribuzione della percentuale d’invalidità.

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L’esito dell’istanza viene quindi trasmessa dall’INPS al richiedente tramite Pec o posta raccomandata, informandolo in questo del riconoscimento o meno dell’indennità. Tra le malattie della tiroide che vengono prese in considerazione, ricordiamo, si annoverano le seguenti: tumori della tiroide; ipotiroidismo; aumento di volume della tiroide, meglio conosciuto come gozzo; ipertiroidismo.

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