La proposta del ministro: far entrare più immigrati per migliorare il Pil

Perché non impedire lo sbarco di immigrati in Italia aiuterebbe anche il Paese stesso: ecco cosa dicono gli esperti

Immigrati a Lampedusa (Fonte foto: web)

Perché far entrare più immigrati nelle terre italiane, per aiutarli a scappare da guerre e fame? Tutt’altro: secondo il ministro Daniele Franco, ciò aiuterebbe a ridurre la forbice tra debito pubblico e Pil, aiutando l’Italia più di loro stessi. Almeno è quanto si evince dal paragrafo “Sensitività rispetto alle variabili demografiche”, in un documento rilasciato dal politico.

D’altra parte, l’economia può davvero essere aiutata, se pensiamo che almeno un milione di immigrati potrebbe essere capace di comprar casa in Italia. Ed infatti anche i dati demografici di un Paese influiscono sul Pil, così come è vero che lo stesso, salga con beni e servizi, prodotti appunto da chi vive nel territorio. E quindi la soluzione è occupare i posti di lavoro, anche con chi non è nato in Italia.

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Gli immigrati in Italia come mezzo per migliorare l’economia

Quindi, se una nazione vuole aumentare il numero degli abitanti, ci sono due cose che può fare, ed una richiede anche molto tempo. Sostenere le nuove nascite, è infatti rischioso ed anche difficile in un Paese come il nostro. Infatti, i dati ci dicono che il numero medio di figli nati dalle donne in età feconda, è sceso a 1,18 per le residenti in Italia. Inoltre, mentre i nuovi nati raggiungono l’età lavorativa passa ancora molto tempo. Infine, gli italiani stessi sono un popolo di emigranti, alcuni tra i Paesi più scelti dai nostri connazionali, non li immaginareste mai.

La seconda opzione invece, è far entrare persone in grado di lavorare subito, da altre nazioni. Anche perché i tecnici provano a spiegare in questo modo, cosa accadrebbe se i numeri dei figli nati in Italia dovessero scendere ulteriormente, nell’anno in corso: “Ipotizzando una progressiva riduzione del tasso di fertilità del 20 per cento, si osserva un incremento del rapporto debito/Pil marcato nel lungo periodo”. Ed ecco l’idea di promuovere il flusso di immigrati.

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L’ultimo anno di cui possediamo i dati, il 2019, vide entrare in Italia ben 143mila unità, ed ora al ministero dell’Economia studiano una possibilità di aumento o calo del 33% di ingressi e cosa potrebbe accadere nei prossimi anni con dati del genere. Ecco cosa rispondono gli esperti: “l’incremento del flusso netto migratorio di un terzo rispetto al previsto permetterebbe di diminuire il rapporto debito/Pil nel ventennio successivo“.

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