Pensioni in pericolo: ecco cosa cambia con il governo Draghi

Brutte notizie per coloro che si apprestano ad andare in pensione. A breve, infatti, si potrebbe dover fare i conti con degli importanti cambiamenti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è sa sapere in merito.

Pensione
Pensione (Fonte foto: web)

Gli ultimi mesi sono stati segnati dall’impatto del Covid che continua purtroppo ad avere una certa influenza sulle nostre vite. Al fine di contrastarne la diffusione, infatti, viene richiesto di prestare attenzione a vari accorgimenti, come ad esempio il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine. Una situazione difficile da affrontare, che vede inoltre molte imprese dover fare anche i conti con una grave difficoltà economica. Ma non solo, soffermandosi sul nostro Paese, non possiamo trascurare il fatto di aver dovuto anche fare i conti con una crisi di governo.

Quest’ultima, ricordiamo, ha portato alla conclusione del governo Conte Bis e alla nascita dell’esecutivo a guida Draghi. Proprio quest’ultimo si ritrova nella posizione di dover prendere delle decisioni importantissimi, volte a favorire la ripresa della nostra economia. In tale ambito si inserisce un argomento particolarmente delicato, come quello della riforma delle pensioni. Il prossimo 31 dicembre, infatti, si assisterà alla fine di quota 100 e per questo motivo ci si inizia a chiedere quali altre misure possa decidere di adottare in futuro il governo.

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Pensioni in pericolo, addio quota 100: ecco cosa cambia dal 2022

Come già detto il prossimo 31 dicembre terminerà il periodo di sperimentazione di quota 100, che consente di andare in pensione all’età di 62 anni. Questo vuol dire che in assenza di ulteriore misure, per andare in pensione si dovrà necessariamente attendere il raggiungimento dei 67 anni di età, così come previsto dalla Legge Fornero. Uno scenario che desta, inevitabilmente, preoccupazione in molti, che sono pertanto in attesa di scoprire quali decisioni prenderà in tal senso il governo.

Al momento non vi sono, in realtà, maggiori informazioni in merito. Il governo, comunque, interverrà molto probabilmente entro la fine dell’anno, al fine di contrastare la possibilità di dover fare i conti con uno scalone di ben 5 anni. Varie le ipotesi in ballo e tra queste si annoverano:

  • Quota 102. A partire dal 2022 si potrebbe andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi, di cui non più di 2 anni figurativi. Esclusi dal computo maternità, servizio militare, riscatti volontari.
  • Quota 92. Quest’ultima potrebbe essere considerata come una valida soluzione per coloro che svolgono lavori usuranti, consentendo di uscire a 62 anni di età, con 30 anni di contributi.
  • Quota 41. La più apprezzata dai sindacati, consentirebbe di andare a tutti in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi.

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Queste, ovviamente, sono solo alcune ipotesi sulle misure che il governo potrebbe decidere di adottare grazie alla prossima riforma delle pensioni. Non resta quindi che attendere i prossimi mesi e vedere quale sarà il futuro del sistema pensionistico italiano e i requisiti necessari per poter finalmente lasciare il mondo del lavoro e trascorrere dei momenti all’insegna della tranquillità.

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